Tutte le fesserie sulle trumpate di Meloni
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Tutte le fesserie sulle trumpate di Meloni In politica, ma anche nel giornalismo che ne fiancheggia o alimenta gli aspetti peggiori, è paradossalmente più facile perdonare all’avversario un errore che un successo. Se ne sta accorgendo – o ne sta avendo conferma – la premier Giorgia Meloni vedendo il fango sulla sua missione lampo da Donald Trump. Che l’ha accolta e trattenuta per alcune ore nella residenza privata di Mar-a-Lago, in Florida, apprezzandola. (Start Magazine)
Su altri media
Se qualcuno aveva immaginato un cipiglio di autonomia politica nel viaggio lampo di Meloni da Trump rimarrà deluso, anche perché la sostanza profonda di quel viaggio non sembra essere stata la liberazione della giornalista Cecilia Sala sequestrata in Iran, tutt’al più l’occasione, nonostante la versione interessata arrivata da Mar-a- Lago di una presunta “aggressività” rappresentata dalla premier italiana sulla grave vicenda. (il manifesto)
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in volo per raggiungere la residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago. La notizia di questa visita a sorpresa è stata anticipata da LaPresse; il Corriere è in grado di confermarla. (Corriere della Sera)
Invece un’investitura la incassa lei: «Sei un riferimento, una vera leader in Europa» la omaggia Trump con i suoi nella sala della residenza dedicata alle cerimonie. Un blitz per sparigliare le carte. (ilmattino.it)
Nei giorni scorsi, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano ed esponente della destra bluette neoliberale, è volata negli Stati Uniti d'America per incontrarsi con Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. (Il Giornale d'Italia)
Giorgia Meloni è arrivata a Mar-a-Lago alle 19:29 locali, dopo l’atterraggio del suo volo partito da Ciampino all’aeroporto di Palm Beach. In una delle prime foto scattate dagli ospiti nel salone della residenza in Florida che è anche un resort, si vede la presidente del Consiglio italiana insieme a Trump. (Corriere della Sera)
Il professor Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica di Milano, dice che l’incontro tra Donald Trump e Giorgia Meloni a Mar-a-Lago ha avuto due funzioni ben precise: "Da una parte l’interesse della premier italiana ad accreditarsi come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)