Gino Cecchettin: «Fondazione per mia figlia dà forma concreta a un sogno nato dalla tragedia»
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"Siamo qui per dare forma concreta a un sogno, nato da una tragedia immane. A volte quando si affrontano sofferenze tali da togliere qualsiasi speranza. Spesso la vita ti sorprende con uno scopo nuovo, un'opportunità di trasformare il dolore in significato, la perdita in impegno, l'oscurità in azione" così Gino Cecchettin, intervenendo alla conferenza per la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, da lui fondata, alla Camera (ilgazzettino.it)
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Ma c’è di più, perché il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, riesce a esprimere questi due concetti in un contesto quantomeno inadeguato, considerando che si trattava della presentazione della fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, uccisa dal fidanzato un anno fa, e lanciata per contrastare e prevenire la violenza di genere. (LA NOTIZIA)
Così Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la giovane studentessa universitaria uccisa nel novembre dello scorso anno dal suo ex fidanzato, ha aperto il suo discorso nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, dove questa mattina è stata presentata ufficialmente la «Fondazione Giulia Cecchettin». (Corriere della Sera)
Già all’indomani della sua scomparsa, la famiglia di Giulia si è impegnata in maniera concreta affinché il tragico femminicidio della giovane diventasse un’occasione di riflessione e condanna unanime nei confronti della violenza maschile contro le donne. (WIRED Italia)
Lei era essenza di amore e altruismo e mi sono ispirata a lei per salvare vite e formare i giovani al rispetto della sacralita' della vita. "Abbiamo voluto dare una risposta a un problema sociale, facendo nascere una cosa bella nell'immagine di Giulia. (Tiscali Notizie)
Ha affermato anche che «è una visione ideologica quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato» sottolineando che la via giusta per contrastare la violenza è quella «concreta, ispirata ai valori costituzionali». (Corriere della Sera)
Giudicare diventa cosa facile, ma la certezza che in questa materia nessuno possa sottrarsi ad un eventuale verdetto di condanna mi fa recedere dal proposito, in favore di un approccio volto alla comprensione del fenomeno e della riflessione su quanto poi questa rincorsa di tutti al successo davvero ci convenga. (IlSudest)