Suicida a 20 anni, l'inferno a Sollicciano. “L'ultima chiamata alla mamma saltata per mancanza di linea”

Suicida a 20 anni, l'inferno a Sollicciano. “L'ultima chiamata alla mamma saltata per mancanza di linea”
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
LA NAZIONE INTERNO

Ancora qualche mese poi Fedi Ben Sassi avrebbe potuto ricominciare. O forse cominciare, visto che finora, i suoi vent’anni li aveva passati soprattutto tra istituti penitenziari minorili, comunità e, con l’arrivo della maggiore età, carcere. Rapine e resistenza a pubblico ufficiale: come ha ricostruito uno dei suoi legali, l’avvocato Elisa Baldocci, il ventenne aveva assommato condanne definitive per due anni, dieci mesi e 26 giorni ma, nel saldo con il “presofferto“, ovvero precedenti periodi passati con limitazioni della libertà, gli restavano comunque meno di 11 mesi. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altre fonti

– La realizzazione di Sollicciano, nel 1983, fu salutata con unanime soddisfazione. Si disse allora che si dismettevano le obsolete, antigieniche carceri delle Murate, proponendo quanto di tipologicamente più avanzato vi fosse nel settore. (LA NAZIONE)

Fedi, questo il suo nome, cinque mesi fa aveva presentato un reclamo al magistrato di sorveglianza in cui denunciava topi in cella e nelle cucine dove lavorava, cimici, muffa, mancanza di acqua calda e docce che non funzionano. (Corriere Fiorentino)

“Aveva intrapreso un percorso di recupero, si incamminava su una nuova strada e vedeva vicina la data della scarcerazione. Una decina di giorni fa l’ho incontrato per un colloquio difensivo e non ho avuto la minima percezione del dramma”. (notiziediprato.it)

Firenze, ottanta detenuti via da Sollicciano. Dopo la rivolta chiuse due sezioni. E il governo apre alla demolizione

«Nonostante tutto Fedi era un ragazzo allegro, un amante della vita. Lo abbiamo sentito ieri (giovedì per chi legge, il giorno del suicidio, ndr) ed era tranquillo. Vogliamo sapere la verità su quel che è successo ma non ci fanno parlare con nessuno del carcere». (La Repubblica Firenze.it)

L’episodio ha messo in luce ancora una volta le gravi condizioni della struttura penitenziaria, già descritta da molti come una “polveriera” pronta a esplodere. I video girati dall’esterno del carcere e le preoccupazioni del bambino che chiede alla mamma cosa succede se i detenuti escono fuori (Polizia Penitenziaria)

Due sezioni del carcere fiorentino, la 5 e 6 del padiglione giudiziario, sono state chiuse, del resto la situazione in quelle aree era ulteriormente precipitata dopo la rivolta e gli incendi che si sono scate… (La Repubblica Firenze.it)