Vernio ricorda le sedici vittime . Cerimonia con la lettura dei nomi e le testimonianze dei soccorritori
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Vernio ricorda le vittime dell’attentato al treno Rapido 904 a quaranta anni di distanza dalla tragedia. Quell’apocalisse sull’Appennino Tosco-emiliano portò via persone, pendolari, emigrati che viaggiavano durante le festività natalizie per tornare dalla loro famiglie. Nei loro bagagli c’era la gioia del Natale imminente. Gioia che si infranse dopo la galleria di Vernio quando la parte centrale del treno fu divelta dall’esplosione delle bombe. (LA NAZIONE)
Se ne è parlato anche su altri media
Ricordare è doloroso, ma necessario. Per provare a chiudere le ferite, ma anche per non lasciare che l’oblio sbiadisca il bisogno di verità e giustizia. Da 40 anni San Benedetto Val di Sambro, piccolo centro adagiato sui dolci pendii dell’Appennino bolognese, commemora la strage del Rapido 904. (Avvenire)
Era il fatidico 33%, appena un punto sopra la Dc ma tanto bastò a riattivare gli spietati custodi degli equilibri atlantici. Nel giugno si erano infatti svolte le elezioni europee e il Partito comunista, anche sull’onda della emozione per la improvvisa morte di Enrico Berlinguer, raccolse tanti consensi, superando per la prima volta quelli della Democrazia cristiana. (Il Fatto Quotidiano)
Oggi, nonostante il meteo, l’isola d’Ischia è scesa in piazza per ricordare Federica Taglialatela, una sua figlia scomparsa 40 anni fa nella strage del Treno Rapido 904, il 23 dicembre del 1984. (Corriere della Sera)
Una telefonata con una voce secca e perentoria: 'Ci sarà una strage come quella di Bologna'. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Parole di Rosaria Manzo, 40 anni compiuti a maggio, gli stessi che ci separano dalla strage del Rapido 904, partito da Napoli e diretto a Milano subito prima di Natale, con oltre 600 passeggeri a bordo. (il manifesto)
L’attentato diede inizio alla “stagione stragista” culminata con le stragi del 1992-1993, fino al fallito attentato all’ Olimpico del gennaio 1994. – È ricordata come la strage di Natale. (LA NAZIONE)