Sanremo, altro che TeleMeloni: ci va pure Fedez
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Tu chiamala, se vuoi, TeleMeloni. Anche se la realtà continua a dire chiaramente il contrario. La prova del nove arriva ancora una volta dal palco dell’Ariston attualmente in costruzione per l’edizione 2025 di Sanremo, la terza con la Meloni a Palazzo Chigi da dove, secondo le opposizioni, la destra estende la longa manus sulla Rai e su ogni sua produzione, Festival della canzone compreso. Tuttavia proprio quel palco che, indubitabilmente, per una settimana all’anno diventa il centro nevralgico dell’Italia ed è soprattutto il catalizzatore assoluto dell’audience televisivo e degli incassi pubblicitari della tv di Stato, dimostra come proprio il Festival e chi lo gestisce vada (vivaddio) completamente a mano libera. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri media
E la delusione scotta, perché le aspettative erano alte: il cantante di Cellino San Marco, infatti, solo poche settimane fa aveva annunciato di aver presentato ben due brani al direttore artistico. Il suo nome, infatti, non è nella lista dei 30 cantanti in gara, annunciati da Carlo Conti al Tg1 delle 13.30 di domenica 1 dicembre. (bari.corriere.it)
Ieri il ritrovato conducator della terra dei cachi - è un usato garantito, dopo le edizioni dal 2015 al 2017 - è apparso al Tg1 delle 13.30 ed ha confermato quanto previsto, portando il cast dei big in gara da 24 a 30, «ed altri dieci avrebbero meritato di esserci», ha minacciato. (ilmattino.it)
Giorgia, Brunori, Massimo Ranieri, ma anche Elodie, Achille Lauro e Fedez: sono solo alcuni dei Campioni che il direttore artistico ha svelato in diretta al telegiornale, determinando così - ufficialmente - la rosa degli esclusi. (DiLei)
Non c’è nulla di più aleatorio del regolamento di Sanremo, più elastico di una bigbabol: e allora perché fare scelte dolorose quando con uno schiocco di dita puoi passare dai 24 cantanti annunciati a 30? Fosse stato per Conti ne avrebbe portati altri 10 meritevoli, ma lì evidentemente sono intervenuti il buon senso e la pietà: dopo cinque anni di ore piccole con Amadeus, stiamo ancora recuperando… (La Stampa)
È finita, almeno leggendo il cast, che Carlo Conti non ha cambiato una virgola dello stile di Amadeus, a parte una presenza ancor più massiccia dei rapper (che a detta sua non faranno rap, ma pop, non fosse che, sorpresa!, è sempre stato così) e la certezza che non si parlerà di politica, solo temi frivoli, poco sociale, sia mai ci scappi il Ghali. (Esquire Italia)
Ieri sono stati annunciati i nomi dei Big in gara al Festival di Sanremo 2025 e sui social è già partita una vera e propria sfida di stile. (Fanpage.it)