Perseguitata dal fidanzato: "Ho chiesto aiuto dopo la morte di Giulia"

Perseguitata dal fidanzato: Ho chiesto aiuto dopo la morte di Giulia
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il Resto del Carlino INTERNO

È passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin. Una tragedia che ha sconvolto l’Italia e ha spinto sempre più ragazze a denunciare le violenze fisiche e psicologiche subite. La morte di Giulia, uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta (che rischia l’ergastolo: la sentenza il 3 dicembre), è stata la molla che ha portato anche Anna a chiedere aiuto a ‘Rompi il silenzio’. Anna (nome di fantasia), giovane studentessa riminese che oggi ha 20 anni, si è rivolta all’associazione che aiuta le donne vittime di violenza alcuni mesi fa. (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altri media

Il giovane sarebbe caduto dal terzo piano dell’immobile e, sebbene non si escluda alcuna ipotesi, le prime indicazioni investigative propenderebbero per un gesto volontario. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il dirigente Luca : "Necessario rielaborare un anno di riflessioni, dibattiti, esternazioni. La nostra strada deve essere quella del silenzio" (LAPRESSE)

Polemica tra studenti e dirigente del liceo 'Tito Livio' di Padova in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin, che proprio qui aveva frequentato gli anni delle superiori. (Il Messaggero Veneto)

Padova, cade dal terzo piano di residenza universitaria: morto studente di 21 anni

Gli studenti avevano proposto di commemorare Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio e ex studentessa dell'istituto, con un minuto di rumore. Tuttavia, il preside Luca ha scelto di percorrere una strada diversa, invitando al silenzio e alla riflessione intima. (La Voce di Rovigo)

Padova, studenti e studentesse dell'università per Giulia Cecchettin : "Continueremo a far rumore per non dimenticare" (La Stampa)

Un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, nel suo liceo gli studenti vogliono un “minuto di rumore”. Il preside dice no: “Meglio il silenzio” Di La proposta degli studenti di organizzare un “minuto di rumore” in ogni classe, simbolo della lotta contro la violenza di genere, è stata infatti respinta dal preside. (Orizzonte Scuola)