Giulia Cecchettin, no al minuto di rumore nel suo liceo: polemica
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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione. Scoppia la polemica a Padova, dove il preside del liceo in cui aveva studiato Giulia Cecchettin ha vietato il minuto di rumore in sua memoria No al minuto di rumore nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Giulia Cecchettin nel liceo in cui aveva studiato, il Tito Livio di Padova. (Virgilio Sapere)
Ne parlano anche altri giornali
Polemica tra studenti e dirigente del liceo 'Tito Livio' di Padova in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin, che proprio qui aveva frequentato gli anni delle superiori. (Il Messaggero Veneto)
Ricordando i bei momenti passati con lei, Alessio Cecchettin condivide il suo desiderio di poterla riabbracciare, immaginando i sogni e i progetti che Giulia avrebbe potuto realizzare. (Mediaset Infinity)
Una volta terminato il mio percorso professionale ho accettato subito la sua proposta, convinta di poter fare qualcosa di utile». Maria Luisa Pellizzari, ex vice capo vicario della polizia di Stato - prima donna a rivestire questo incarico - con trent’anni di esperienza anche nell’Antimafia (partecipò, fra l’altro, alle indagini sulla strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre uomini della scorta), è componente del Consiglio di Amministrazione della neonata Fondazione Giulia Cecchettin - creata appunto da Gino e dai figli Elena e Davide - insieme ad Anna Maria Tarantola, Anna Fasano, Tiziana Mapelli, Federica Pellegrini e Gaia Tortora. (Corriere della Sera)
I movimenti studenteschi chiedevano di organizzare “un minuto di rumore” in ogni classe nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Niente rumore, meglio il silenzio, o al massimo una candela accesa sul balcone di casa. (la Repubblica)
Ne è nato uno scontro tra dirigente scolastico e studenti, proprio nel giorno in cui ser… E invece studentesse e studenti volevano fare rumore: un minuto di rumore contro i femminicidi e contro la radice di queste barbare uccisioni, già quasi un centinaio dall’inizio dell’anno. (la Repubblica)
Sono trascorsi 12 mesi dalla morte della studentessa ventiduenne, uccisa dall’ex fidanzato, reo confesso e ora a processo, Filippo Turetta. «Tranqui, sono sempre qui per te», un messaggio Whatsapp con l'emoji del cuore, accompagnato da una foto delle sorelle da bambine. (leggo.it)