Svastiche a Brescia, dopo la mancata adesione alla mozione antifascista di Andreoli, la maggioranza insorge: dimissioni
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Fratelli d’Italia si oppone alla dittatura nazista, a quella comunista e persino a quella «di altro tipo». Per effetto dell’eterogenesi dei fini, i dirigenti bresciani di Fratelli d’Italia replicano al centrosinistra ma alimentano soltanto le polemiche. Nel day-after del consiglio comunale in cui si è votato l’ordine del giorno di condanna alle svastiche che hanno imbratto il centro storico, il partito bresciano fa quadrato intorno al proprio consigliere comunale Carlo Andreoli, reo di aver espresso contrarietà al documento. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
La protesta organizzata da CasaPound Italia, Rete dei Patrioti, Brescia ai Bresciani, Veneto Fronte Skinhead, Nazionalisti Camuni e Comunità militante aveva smosso dalla sua letargia la sinistra istituzionale e non, con il solito codazzo di polemiche, indignazioni e scomuniche di chi vede la democrazia solamente a senso unico. (Il Primato Nazionale)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il simbolo, spiega il sindaco Matteo Franzoni, è stato impresso con uno spray verde a pochi passi dalla stele “che ricorda i campi di sterminio nazisti”. Ma il paese, aggiunge, “sarà sempre orgogliosamente antifascista, ripudia la violenza in ogni sua forma, ripudia la discriminazione e la follia disumana rappresentata da questo simbolo di morte”. (IL GIORNO)
BRESCIA: VENERDÌ 20 DICEMBRE LA RISPOSTA DELLA CITTÀ ANTIRAZZISTA E SOLIDALE ALLA MARCIA FASCISTA (Radio Onda d'Urto)
Diverse svastiche sono comparse nella notte in centro a Brescia, in particolare sul monumento della Bella Italia in piazza della Loggia – teatro della bomba che il 28 maggio del 1974 uccise 28 persone ferendone 102 – e sul muro del liceo Gambara, in via Trieste. (LAPRESSE)
A scoprire il simbolo del nazismo spruzzato in modo scomposto con uno spray giallo fluorescente sul selciato di piazza della Memoria sono stati alcuni residenti, allarmati per la violenza ideale del gesto. (IL GIORNO)