Meloni lascia Pechino, direzione Shanghai: "La via della Seta non funzionava. Ottenuti risultati concreti"

Meloni lascia Pechino, direzione Shanghai: La via della Seta non funzionava. Ottenuti risultati concreti
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Secolo d'Italia INTERNO

Giorgia Meloni ha appena lasciato l'hotel Regent di Pechino per raggiungere il volo che la condurrà a Shanghai, seconda tappa della sua missione in Cina. Poco prima ha avuto un lungo incontro con i giornalisti, dove ha risposto a una serie di domande, sia sulla missione in Cina che (Secolo d'Italia)

La notizia riportata su altre testate

“La Cina è disposta a collaborare con l’Italia per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale – ha sottolineato Meloni, assicurando – secondo il network statale Cctv – che Pechino “accoglie con favore le aziende italiane che investono in Cina ed è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità”. (CorCom)

Il confronto con Xi Jinping, il piano d’azione triennale, la Rai, i rapporti con la Commissione europea e…«gli spaghetti in brodo». (ilmessaggero.it)

Cambiano i nomi, ma non il sogno di Palazzo Chigi, da chiunque sia abitato: aumentare le esportazioni sul mercato cinese e attirare maggiori investimenti cinesi in Italia. Prima si chiamava Belt and Road, ora piano d’azione Italia-Cina (il manifesto)

Meloni: con Xi confronto franco, chiesto lo stop al sostegno alla Russia

Oltre a un salmone buonissimo, posso dire che ho gradito molto gli spaghetti in brodo" . Chigi Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (ilmessaggero.it)

Nel bilaterale tenuto con Xi Jinping e nella successiva cena ufficiale, la premier ha infatti provato a rigenerare i rapporti con Pechino. Meloni - in completo celeste quasi a rendere omaggio all’ex impero - è stata ricevuta nella storica residenza usata dai leader comunisti per accogliere i capi di governo stranieri (nel verde della Diaoyutai si tenne pure il celebre incontro fra Mao e Nixon del 1972), portando al tavolo del 71enne al potere da 12 anni nel Paese del Dragone «l’importanza di una cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia». (ilmessaggero.it)

– Un colloquio “franco” e “trasparente”. Colloquio che, soprattutto sui temi internazionali, vede distanti l’Italia (e l’Occidente) e la Cina, in particolare per il sostegno industriale alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. (Agenzia askanews)