Albania, ore 8: arriva la prima nave italiana con 16 migranti. Le proteste degli attivisti: «Il sogno europeo finisce qui»

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Corriere della Sera INTERNO

DALLA NOSTRA INVIATA SHENGJIN- Dopo una traversata di due giorni, dal Canale di Sicilia su per l’Adriatico, il lungo viaggio (per ora) è finito. Non certo dove avrebbero voluto: sognavano l’Italia e l’Europa, si sono svegliati in Albania i primi 16 migranti a sperimentare le procedure accelerate di frontiera in un Paese terzo, secondo l’accordo stipulato tra i premier Giorgia Meloni e Edi Rama. Come previsto, alle 8 in punto, la nave della marina militare italiana con doppia bandiera, il tricolore e il vessillo albanese, è attraccata al porto di Shëngjin, cittadina a un’ora d’auto da Tirana: un evento seguitissimo da diverse decine di telecamere e giornalisti tenuti però a distanza fuori dal porto. (Corriere della Sera)

Su altre testate

“Siamo passati dai muri alle prigioni”. Monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei sui temi dell’immigrazione nonché presidente della fondazione Migrantes, all’Adnkronos dà voce all’amarezza dopo l’accordo, entrato ora nel vivo, tra Italia e Albania per verificare le richieste di asilo dei migranti. (Adnkronos)

"Anche con la nostra presenza stiamo facendo tutto quello che è possibile fare" (Adnkronos)

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Migranti in Albania, la denuncia dell'esperta: "Violato il loro diritto alla difesa, il dissenso sarà considerato un reato"

Sono in viaggio a bordo della nave della Marina Militare i primi 16 migranti richiedenti asilo intercettati da navi militari italiane in acque internazionali e diretti nei centri di accoglienza in Albania aperti sotto la giurisdizione italiana. (Famiglia Cristiana)

Tra i primi a commentare l'arrivo dei 16 migranti nel centro a gestione italiana a Shengjin, Riccardo Magi. "Un corteo di imbarcazioni - scrive sui social il segretario di Più Europa -, tra cui un pattugliatore della Marina, per deportare sedici, e ripeto 16!, poveri cristi nella nuova colonia detentiva italiana in terra d'Abania. (Liberoquotidiano.it)

A intervenire sull'apertura dei centri in Albania per i migranti soccorsi nel Mediterraneo è l'avvocata immigrazionista Rosa Emanuela Lo Faro, in passato legale di Ong e di recente dei migranti coinvolti nel caso della giudice Apostolico per cui non fu convalidato il trattenimento a Pozzallo. (la Repubblica)