Spalletti non si preoccupa dei gol subiti dall’Italia: “Non si può vincere sempre 10-0”

Spalletti non si preoccupa dei gol subiti dall’Italia: “Non si può vincere sempre 10-0”
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Video suggerito A cura di Marco Beltrami Luciano Spalletti è soddisfatto della prova della sua Italia contro Israele. Un 4-1 che per il ct sarebbe potuto essere anche più largo, a fronte delle occasioni create contro una squadra che sin dall'inizio si è chiusa. Questo il senso dell'intervento del ct nel post-partita che ha iniziato proprio dal proverbiale "pelo nell'uovo". Ovvero dal fatto che la Nazionale avrebbe potuto anche chiudere il discorso ampiamente prima. (Fanpage.it)

Su altri media

E' partito da piazza della Repubblica a Udine il corteo di protesta contro la partita di Nations League Italia-Israele, in programma stasera al Bluenergy stadium . La mobilitazione e' promossa da Comitato pro Palestina di Udine, Comunita' palestinese Fvg e Veneto, Salaam Ragazzi dell'Olivo e Giovani palestinesi Fvg. (Tiscali Notizie)

In un clima surreale per l'allerta massima che porta l'arrivo della delegazione israeliana a Udine, si gioca Italia-Israele, quarta gara del girone di Nations League (fascia A) degli azzurri. (Firenze Viola)

(Adnkronos) – Durante l’esecuzione dell’inno israeliano si sono levati fischi da parte del pubblico presente al ‘Bluenergy Stadium’ di Udine per il match valido per la quarta giornata del gruppo 2 di Lega A di Nations League tra l’Italia e Israele (OglioPoNews)

Perché Italia-Israele non va giocata

“Non si gioca a calcio con chi ha fatto un genocidio“, urla un manifestante al megafono. E poi in coro tutti scandiscono: “Free free Palestine”. (Il Fatto Quotidiano)

Come arriva l'Italia Gli azzurri, come detto, hanno vinto contro Israele fuori casa e con la Francia al Parco dei Principi. (GianlucaDiMarzio.com)

Prima ancora delle truppe italiane, indonesiane o irlandesi cannoneggiate per far largo al tentativo di regime change a Beirut, rivendicato apertamente dal primo ministro Benjamin Netanyahu, o dei bambini palestinesi arsi vivi in un campo profughi a Gaza, o la grave situazione umanitaria causata dai 12 mesi di attacchi di Israele nella Striscia, sarebbe bastata, come motivazione più che legittima, l'interruzione continua del calcio palestinese dovuta all'occupazione israeliana e il fatto che squadre degli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania partecipano ai campionati nazionali, in violazione delle regole della Fifa. (WIRED Italia)