Saman, la madre in aula tra le lacrime: “Non sono stata io a uccidere mia figlia, oggi mi sento morta”. La diretta

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Nell'ultimo atto di giovedì scorso venne sentito il fratello di Saman, Ali Heider, per la seconda volta consecutiva. Poi, nel pomeriggio della terza udienza in aula Bachelet, le dichiarazioni spontanee dello zio Danish Hasnain, condannato in primo grado a 14 anni. Invece i genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, in primo grado sono stati condannati all'ergastolo. Assolti i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

BOLOGNA – “L’ho vista svanire nel buio. A differenza di quel che dice mio figlio Ali, io non ho visto nessuno. (La Repubblica)

In abiti tradizionali e tra le lacrime, Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, ha parlato pubblicamente per la prima volta, ha professato la sua innocenza e ha accusato lo zio e i cugini dell'omicidio. Si trovano entrambi nell'aula monumentale Bachelet a Bologna, dove è in corso il processo d'appello per l'omicidio della diciottenne pakistana avvenuto a Novellara (Re), la notte del 30 aprile 2021. (La Stampa)

Nazia Shaheen arriva in tribunale a Bologna con l'abito tradizionale pachistano e un velo blu scuro a coprirle il capo: «Non sono stata io a uccidere mia figlia», ripete tra le lacrime la mamma di Saman Abbas, condannata all'ergastolo per la sua morte insieme al marito. (leggo.it)

"Il 29 aprile non è stato fatto niente da nessuno, quello che è successo, è successo il 30, ma io non so, adesso, cosa è successo e cosa è stato fatto", ha detto il padre di Saman che poi ha aggiunto di aver appreso da Danish che "erano presenti lui e gli altri due, quindi penso siano stati loro tre". (Tiscali Notizie)

I genitori sono stati condannati all'ergastolo per il delitto, mentre lo zio Danish Hasnain ha avuto una condanna a 14 anni. (Today.it)

La madre di Saman in aula, 'non sono stata io a ucciderla ' Ansa/Michele Lapini Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, condannati all’ergastolo, ribadiscono la loro innocenza in appello. Lo zio condannato a 14 anni, i cugini assolti (AltaRimini)