Tensione Confindustria-governo: perché l'Ires nella legge di Bilancio stabilisce una pace solo a metà
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Alla fine, l’Ires dovrebbe arrivare. Pur munita di una serie di paletti condizionali e limitata a quattro (e non i cinque richiesti) punti, la riduzione «premiale” dell’Ires per favorire gli investimenti dovrebbe entrare nella legge di Bilancio che sarà approvata dal Parlamento. Il parto è stato tutto tranne che indolore ed è stato l’atto finale di una vicenda che si è dipanata nelle scorse settimane, fino a rappresentare il termometro dei rapporti tra il governo Meloni e la Confindustria (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Si aggiunge questo elemento allo schema dell’intervento per “premiare” chi sostiene l’economia reale e salvaguarda l’occupazione: accantonamento dell’80 per cento degli utili e reinvestimento di almeno il 30; mantenere lo stesso livello di personale dell’ultimo triennio; effettuare nuove assunzioni e non ricorrere alla cassa integrazione. (ilmessaggero.it)
Di questi, una quota di almeno il 30% deve essere rivolta a investimenti per l’acquisto di beni strumentali. L’Ires passa dal 24% al 20% per le aziende che accantonano l’80% degli utili. (La Stampa)
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E per farlo viene chiesto un contributo alle banche, con un anticipo di liquidità. L’Ires, l’imposta sui redditi delle società, è al 24%, ma il governo con la Manovra, approdata in Aula alla Camera intende ridurla al 20%, solo per un anno e solo per gli utili reinvestiti in azienda. (Corriere della Sera)
Torna la mini-IRES. L'agevolazione è subordinata comunque al rispetto di taluni vincoli sull'occupazione. (MySolution)
Questo il quadro delle novità approvate. Arriva la riduzione, per un anno, di quattro punti dell’Ires per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili conseguiti quest’anno e ne reinvestono almeno il 30%. (la Repubblica)