Ires premiale per le imprese solo a quattro condizioni. E la misura vale un dodicesimo della vecchia Ace che il governo ha abolito
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Mentre le richieste di cassa integrazione esplodono come conseguenza di una pesante crisi dell’industria, il governo pensa bene di attuare una delle promesse della delega fiscale riducendo le imposte alle imprese che investono e aumentano il numero dei lavoratori senza ricorrere agli ammortizzatori sociali. L’Ires premiale caldeggiata da Confindustria riduce l’aliquota dell’imposta dal 24 al 20%, ma spetterà solo alle (poche) aziende che rispetteranno una serie di paletti e condizioni sull’impiego degli utili ma anche sul fronte dell’occupazione. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri media
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L’Ires passa dal 24% al 20% per le aziende che accantonano l’80% degli utili. Di questi, una quota di almeno il 30% deve essere rivolta a investimenti per l’acquisto di beni strumentali. (La Stampa)
Per ottenere la riduzione di quattro punti dell’aliquota le società di capitali dovranno rispettare una serie di requisiti: accantonamento a riserva di almeno l’80% dell’utile 2024, (MySolution)
Ma come funziona esattamente? Le aziende che nel 2024 accantonano almeno l’80% dei loro utili e ne reinvestono almeno il 30% in beni strumentali 4.0 materiali e immateriali (macchinari, impianti, software ecc. (Innovation Post)
Per il 2025, IRES ridotta al 20% se una parte degli utili del 2024 (almeno l'80%) verrà accantonata a riserva e se una quota di essi (30%) sarà utilizzata per investimenti in beni 4.0 ovvero 5.0. L'agevolazione è subordinata comunque al rispetto di taluni vincoli sull'occupazione. (MySolution)
Arriva la riduzione, per un anno, di quattro punti dell’Ires per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili conseguiti quest’anno e ne reinvestono almeno il 30%. In ogni caso una quota mai inferiore al 24% degli utili del 2023 (requisito aggiunto ieri da FdI in chiave anti elusione). (la Repubblica)