Siria. Al Jolani apre ai curdi. La Turchia non gradisce. L’ISIS torna a farsi sentire

Siria. Al Jolani apre ai curdi. La Turchia non gradisce. L’ISIS torna a farsi sentire
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Contropiano ESTERI

I curdi presenti in Siria “fanno parte della patria”. Ad affermarlo in un video è stato Abu Muhammad al Jolani, il leader del gruppo jihadista salafita Hayat Tahrir al Sham riportato dall’emittente “Sky News Arabia”. “Vivremo insieme secondo la legge”, ha spiegato Jolani, sottolineando che la popolazione curda è stata sottoposta “a grandi ingiustizie”. “Se Dio vuole, nella prossima Siria, i curdi saranno fondamentali. (Contropiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il governo ad interim di Mohammed al-Bashir ha annunciato la conquista della città di Deir el-Zor nella Siria orientale da parte dei jihadisti del Comitato di liberazione del Levante (Hay’at Tahrir al-Sham, Hts), estromettendo le milizie curde delle Forze democratiche siriane (Fds). (Limes)

Il leader islamista, ex Al Qaeda e ora a capo delle milizie che hanno cacciato il presidente dopo anni di intensa attività diplomatica, promette elezioni e diritti per tutte le comunità in una fase ancora molto confusa (Open)

Roma, 11 dic. Il leader siriano ha anche chiesto agli altri Paesi di consegnare alle nuove autorità “tutti i criminali fuggiti affinché possano essere tradotti davanti alla giustizia”. (Agenzia askanews)

Siria, cosa succede ai curdi attaccati su due fronti, dai ribelli anti Assad e dalla Turchia

Nel corso della guerra si sono sviluppate in Siria due realtà diverse e opposte: l’insurrezione teocratica, promossa dalle formazioni islamiste che hanno schiacciato la gioventù democratica presente nelle prime rivolte, e la rivoluzione confederale giunta dal Rojava, che ha costruito istituzioni politiche, economiche e di genere di carattere radicalmente trasformativo. (il manifesto)

Secondo Abdi, l’obiettivo ultimo dell’accordo è estendere il cessate il fuoco a tutta la Siria e iniziare finalmente un processo politico. Martedì il comandante generale delle Forze della Siria Democratica (Sdf) Mazloum Abdi ha annunciato il raggiungimento di un cessate il fuoco nella regione di Manbij e il ritiro delle truppe in direzione di Kobane. (il manifesto)

Introduzione (Sky Tg24 )