Guerra in Siria, gli studenti della Sapienza mobilitati per i civili in fuga e la comunità curda
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Il conflitto in Siria entra alla Sapienza. L’assemblea pubblica, che si svolgerà il 12 dicembre alle ore 17 presso l'Aula Majorana della Facoltà di Fisica, è stata organizzata dalle realtà studentesche su Rojava e la nuova Siria. La paura è che la comunità curda possa subire massacri da parte delle milizie jihadiste che hanno conquistato Damasco. L’iniziativa all’università raccoglie l’appello lanciato dalla Rete Kurdistan romana. (Repubblica Roma)
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E se fosse proprio in questo nome, che si trova assolutamente a stento nelle cronache che in questi giorni sono impegnate a fornire le più diverse letture degli scenari del Medio Oriente, che occorre cercare una delle chiavi di lettura più di fondo di quanto sta succedendo? (Volere la luna)
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Ma le milizie filoturche di SNA hanno perpetrato decine di massacri nei giorni scorsi e stanno continuando a commettere atrocità nella zona di Manbij, con esecuzioni sommarie e sgozzamenti”. (Fanpage.it)
Il leader islamista, ex Al Qaeda e ora a capo delle milizie che hanno cacciato il presidente dopo anni di intensa attività diplomatica, promette elezioni e diritti per tutte le comunità in una fase ancora molto confusa (Open)
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«Siamo parte della Siria unita e del popolo siriano», affermavano ieri le Forze democratiche siriane (Sdf), ombrello di gruppi armati curdi e filo-curdi nel nord-est della Siria. «Le regioni dell’Amministrazione Autonoma Democratica nel nord e nell’est della Siria (Aanes) – hanno proseguito le Sdf – sono parte integrante della geografia siriana e gli abitanti di queste regioni appartengono alle componenti autentiche del popolo siriano. (il manifesto)