Una rivoluzione confederale da salvare

Una rivoluzione confederale da salvare
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il manifesto ESTERI

Nel corso della guerra si sono sviluppate in Siria due realtà diverse e opposte: l’insurrezione teocratica, promossa dalle formazioni islamiste che hanno schiacciato la gioventù democratica presente nelle prime rivolte, e la rivoluzione confederale giunta dal Rojava, che ha costruito istituzioni politiche, economiche e di genere di carattere radicalmente trasformativo. La rivoluzione confederale non va tuttavia confusa con i curdi, che sono soltanto una sua componente. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

Gli eventi precipitosi in Siria per mano di Hayat Tahrir al-Sham pongono oggi nuove sfide per il mondo dei curdi siriani, quarta porzione dell'universo sparpagliato tra Turchia, Iran, Iraq e Siria. Armati, disarmati, utili, abbandonati, amici, nemici. (Inside Over)

Con la presa di Damasco di domenica 8 dicembre la famiglia Assad, che ha governato il Paese per tutto questo tempo, prima con Hafez e poi con il figlio Bashar, è stata spazzata via dall’avanzata delle forze jihadiste siriane, in particolare quelle di Hay’at Tharir al-Sham (Hts), che dal 2017 governavano buona parte della provincia di Idlib, nel nord-ovest della Siria, e del Syrian National Army (Sna), entrambi supportati dalla Turchia, soprattutto quest’ultimo. (Patria Indipendente)

Contemporaneamente le Sdf si sono ritirate anche dalla città di Deir EzZor, mettendo fine alla loro presenza militare a ovest dell’Eufrate. Martedì il comandante generale delle Forze della Siria Democratica (Sdf) Mazloum Abdi ha annunciato il raggiungimento di un cessate il fuoco nella regione di Manbij e il ritiro delle truppe in direzione di Kobane. (il manifesto)

I curdi: "La Siria non diventi un Afghanistan bis, i jihadisti non devono essere lasciati al potere"

Questi gruppi includono gruppi jihadistii, come Hayat Tahrir al-Sham, che ha guidato l’attacco ad Aleppo e che raccoglie fazioni quietiste eredi di Jabat al-Nusra. Di Shorsh Surme – (Notizie Geopolitiche)

«In Siria stiamo vivendo momenti storici, in quanto assistiamo alla caduta del regime autoritario di Damasco. Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia che garantisca i diritti di tutti i siriani», ha dichiarato il comandante generale delle Forze siriane democratiche Mazloum Abdi in seguito alla caduta di Bashar al-Assad. (il manifesto)

Non sappiamo quali scenari si apriranno ma attenzione a cosa farà la Russia. Non vogliamo essere un Afghanistan bis". (Fanpage.it)