Rojava e Shengal: mobilitazione generale contro la minaccia jihadista e turca

Rojava e Shengal: mobilitazione generale contro la minaccia jihadista e turca
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DinamoPress ESTERI

La guerra di Israele su Gaza e poi sul Libano sembra aprire degli spazi per la resa dei conti che la Turchia aspettava da tempo contro i Curdi del Rojava, in Siria. Attraverso organizzazioni terroristiche jihadiste che Ankara ha sempre finanziato, come l’ISIS prima e adesso Hayat Tahri al-Sham (HTS), erede di Jabhat al-Nusra, e la coalizione di gruppi armati che si oppongono al presidente siriano Bashar al-Assad, denominata Syrian national army (SNA) e fedele alleata della Turchia, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan da mercoledì della settimana scorsa sta ottenendo dei risultati importanti in Siria. (DinamoPress)

Ne parlano anche altre fonti

Sulla guerra civile scoppiata all’improvviso in Siria, che ha portato alla cacciata del sanguinario dittatore Bashar al-Assad per mano dei gruppi jihadisti riuniti sotto la guida di Abu Mohammed al Jolani, è già tempo di sospetti e accuse incrociate tra le potenze coinvolte, a vario titolo, nel teatro mediorientale. (LA NOTIZIA)

Secondo Abdi, l’obiettivo ultimo dell’accordo è estendere il cessate il fuoco a tutta la Siria e iniziare finalmente un processo politico. Martedì il comandante generale delle Forze della Siria Democratica (Sdf) Mazloum Abdi ha annunciato il raggiungimento di un cessate il fuoco nella regione di Manbij e il ritiro delle truppe in direzione di Kobane. (il manifesto)

«In Siria stiamo vivendo momenti storici, in quanto assistiamo alla caduta del regime autoritario di Damasco. Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia che garantisca i diritti di tutti i siriani», ha dichiarato il comandante generale delle Forze siriane democratiche Mazloum Abdi in seguito alla caduta di Bashar al-Assad (il manifesto)

«Bande feroci quanto Daesh Non c’è alternativa alla lotta»

Il rovesciamento di Bashar al-Assad è stato accolto con grandi festeggiamenti. Ma la situazione è piena di incognite. La condizione dei curdi è la cartina di tornasole di questo momento di incertezza (Jacobin Italia)

Le notizie del giorno: iniziano le udienze in tribunale per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Confermata la vittoria dell'opposizione nel governatorato di Jakarta. Gli accademici della Corea del Sud scelgono come espressione dell'anno quattro caratteri legati ai tumulti politici. (AsiaNews)

I ribelli jihadisti sono all'offensiva non solo a Damasco ma anche nelle aree controllate dai curdi siriani dell'Ypg/Pkk, sostenuti dagli americani. (la Repubblica)