Crosetto sul caso Signorelli e le chat antisemite: «Tirano fuori quei messaggi dopo anni e ti rovinano la vita. Poi passano ad altri»

Crosetto sul caso Signorelli e le chat antisemite: «Tirano fuori quei messaggi dopo anni e ti rovinano la vita. Poi passano ad altri»
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Per il ministro della Difesa Guido Crosetto, sul caso di Paolo Signorelli quel che dovrebbe più scandalizzare non è solo che vengano diffusi messaggi privati, ma che «qualcuno li conversa», nonostante siano «irrilevanti per lo Stato», per «poterli usare quando serve». Signorelli si è dimesso da portavoce del ministro Francesco Lollobrigida, dopo che Repubblica ha diffuso passaggi delle sue chat con Fabrizio Piscitelli in cui, tra le altre cose, c’erano diverse frasi antisemite. (Open)

La notizia riportata su altri giornali

Così nella trasmissione Dimartedì (La7) Pier Luigi Bersani replica a distanza al ministro della Difesa Guido Crosetto, che ieri su X ha duramente condannato la pubblicazione delle chat tra Paolo Signorelli, l’ex capo ufficio stampa del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e nipote dell’ideologo del movimento neofascista Ordine Nuovo, e il narcotrafficante Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso nel 2019 in un agguato. (Il Fatto Quotidiano)

Flavio Briatore in esclusiva ai nostri microfoni sull’abuso delle intercettazioni: “Rovinano le persone e le famiglie. Questi signori non sanno una cosa”. (Cityrumors Abruzzo)

Le dimissioni di Paolo Signorelli, portavoce del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’indomani della pubblicazione di alcune sue conversazioni con Fabrizio Piscitelli, ex capo ultras della Lazio, continuano a creare scalpore e polemiche. (Cityrumors Abruzzo)

VIDEO Signorelli, Foti: "Campagna ignobile da chi faceva scrivere Adriano Sofri"

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Sì, lo so che Paolo Signorelli sono io, ma sono abituato a fare il portavoce, ormai parlo così”, Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, ha comunicato il passo indietro. (Lercio)

“Vorrei far presente che mettere alla gogna un padre di famiglia per fatti accaduti quando poteva avere certo dei legami con gli irriducibili della Lazio è qualcosa che offende chi lo fa anche perchè sarei curioso di sapere come mai nessuno ha mai chiesto che fosse rimosso da quel giornale che ha puntato su questa campagna ignobile, un giornalista come Adriano Sofri che per 22 anni ha scritto su La Repubblica essendo condannato a 22 anni per essere il mandante dell’omicidio Calabresi. (LAPRESSE)