La Commissione Ue al test dell'Aula con i socialisti spaccati e i voti di FdI
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Non è finita. Mancano due passaggi perché la nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen entri in funzione il primo dicembre: il voto in plenaria a Strasburgo sull’intero Collegio dei commissari, che è previsto per mercoledì 27 novembre, e l’ultimo via libera da parte del Consiglio (una formalità). La valutazione positiva a larga maggioranza da parte delle commissioni parlamentari dei sei vicepresidenti esecutivi — Raffaele Fitto, Teresa Ribera, Kaja Kallas, Roxana Mînzatu, Stéphane Séjourné e Henna Virkkunen — non è stata indolore e ha provocato conseguenze che emergeranno nel voto palese di mercoledì prossimo, quando si capirà senza ambiguità chi sosterrà la nuova squadra di von der Leyen. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Occhi puntati sul 27 novembre, quando alle 12 l’aula di Strasburgo si esprimerà a scrutinio palese (leggi: nessuno spazio per i franchi tiratori). Così se passerà la prova del consenso finale, come tutto al momento lascia pensare, il secondo mandato dalla leader tedesca inizierà formalmente il 1 dicembre. (il manifesto)
L’Europa s’è destra. Nel segno di una convergenza politica destinata a riprodursi sugli argomenti più scottanti dell’agenda Ue, a cominciare dai migranti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Francesco Storace 22 novembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
Eppure fino alle ore prima il via libera della Commissione Regi dell'Europarlamento (competente per la delega di Fitto) c'è stata una frenetica attività per affossare il candidato dell'Italia con un'incredibile colpo di scena all'ultimo minuto. (il Giornale)
Non a caso — appena ottenuta la fiducia dell’Europarlamento — il vicepresidente esecutivo del governo von der Leyen ha chiamato subito «Giorgia» e il capo dello Stato. Meloni, Mattarella, Fitto: ruota attorno a questo triangolo il successo della missione italiana a Bruxelles. (Corriere Roma)
Il riferimento era al… (la Repubblica)