Juve, Buffon: “Dopo due Scudetti sono caduto in depressione…”
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Gianluigi Buffon ha svelato alcuni momenti bui della sua carriera da calciatore: il portiere della Juve è stato anche affetto da depressione Intervistato per il Corriere della Sera, Gianluigi Buffon, storico portiere della Juventus, ha ripercorso alcuni momenti del suo passato da calciatore, tra cui anche alcuni momenti difficili che gli avrebbero lasciato il segno. Ecco le sue parole: “Era la fine del 2003, il campionato era cominciato bene, poi cominciammo a perdere colpi e stimoli. (Juvenews.eu)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Prato tutto bianco. Si mise a nevicare. (Corriere della Sera)
In occasione della pubblicazione della sua autobiografia "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi", Gigi Buffon ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera e in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato anche della sua depressione: "Era la fine del 2003, il campionato era cominciato bene, poi cominciammo a perdere colpi e stimoli. (Tutto Juve)
Tutto è iniziato con una «domanda capziosa» dopo il famoso Milan-Juventus del 2012, quando ai rossoneri non venne convalidato un gol. Farla soffrire e far soffrire i nostri figli mi ha dato un grande dolore», aggiunge l’ex portiere della nazionale, che ha conosciuto la sua attuale moglie proprio sul finire della relazione con la modella ceca. (Vanity Fair Italia)
Esordi in Nazionale Si inizia dagli esordi in Nazionale, una lunghissima storia d’amore: “Non avevo ancora compiuto 15 anni. Fui convocato con la Under 16 per giocare a Edimburgo, contro la Scozia. Era la prima volta in uno stadio britannico: gli spalti in legno, tifo indiavolato, un muro di trentamila persone addosso. (Radio 105)
Pietro Guerrini Content editor Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar). Buffon, il rimpianto su Alena Seredova: “Un dolore farla soffrire", poi il giudizio (sorprendente) sul suo nuovo marito L’ex portiere della Nazionale ha parlato della sua famiglia allargata, elogiando anche Alessandro Nasi: “Ha reso i miei figli persone migliori” (Libero Magazine)
“Ho fatto errori, come tutti, e non li ho mai nascosti. Avevo il complesso di non essermi diplomato. Mi sentivo in colpa verso i miei genitori, volevo iscrivermi all’università. (Tecnica della Scuola)