Fontana: “L’assoluzione di Salvini è una sentenza positiva per l’Italia, dimostra che ci sono giudici retti”
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«Io credo che questa sentenza sia importantissima per Matteo Salvini, che ha sofferto e patito tanto, ma credo anche che sia una bella risposta per tutta l’Italia. Dimostra che nel nostro Paese ci sono tanti giudici di cui ci possiamo fidare, tanti giudici che applicano rigorosamente la legge». Sono queste le prime parole con cui il governatore della Lombardia Attilio Fontana, allontanandosi per … (La Stampa)
La notizia riportata su altri media
La chiamata della premier parte durante la cena col primo ministro finlandese e i leader di S… SAARISELKÄ (FINLANDIA) – A poche ore dall’atterraggio in Lapponia, temperatura -12, strade ghiacciate e buio pesto già alle due di pomeriggio, Giorgia Meloni può tirare un sospiro di sollievo per l’assoluzione di Matteo Salvini (la Repubblica)
Matteo Salvini è stato assolto per un reato specifico, ma resta colpevole politicamente di creazione di nemici continuata, slogan ripetuti, e distrazione di massa quando dice "ho difeso i confini", ma lui sa che nessuno ci ha invaso, soltanto qualche decina di persone ogni tanto ci chiede soccorso. (Fanpage.it)
"Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per difendere le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui. Grazie e ancora grazie, mai mollare". Così in un video sui suoi canali social il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che cita un aforisma di Ezra Pound. (Il Sole 24 ORE)
Matteo Salvini in tribunale a Palermo (il Giornale)
Le parole di Oscar Camps, fondatore della ong spagnola Open Arms, non lasciano dubbi. “Il dispiacere è soprattutto per le persone, come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà”. (Il Fatto Quotidiano)
La Lega festeggia, con i militanti che accorrono in via Bellerio a Milano. Ma a vincere non sono solo la Lega e l’assolto con formula piena Salvini: è l’intera destra italiana, europea e non solo. Le prime voci a festeggiare sono state quelle di Giorgia Meloni e di Victor Orbán, arrivate alle agenzie quasi in contemporanea e la coincidenza è eloquente. (il manifesto)