Elio Germano incontra in sala gli spettatori di 'Berlinguer, la grande ambizione'

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Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Di certo non l’ha fatto Enrico Berlinguer, negli anni Settanta segretario del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori. E' sulla sua storia, dove politico privato e collettivo erano indissolubilmente collegati, che Andrea Segre ha girato 'Berlinguer, la grande ambizione' che vede Elio Germano calarsi nei panni del leader del Pci in un film che ha inaugurato la 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma dove l'attore ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile (Primocanale)

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C’è questa concreta e struggente nostalgia per Enrico Berlinguer, morto esattamente 40 anni fa, morto sul lavoro, su un palco, durante un comizio, a Padova, in un’Italia completamente diversa da quella in cui torna adesso stretto nell’appassionato racconto, tra mito, rimpianto e tenerezza, che ne fanno libri e documentari, un’affollata mostra e il bellissimo film di Andrea Segre, Berlinguer - La grande ambizione, uscito nelle sale e presentato alla Festa del Cinema di Roma: dove Elio Germano ha vinto il premio come miglior attore, non facendosi sosia del leggendario segretario, ma interpretandone magnificamente – senza mai scivolare nell’agiografia e nel manicheismo – la straordinaria umanità e poi tutta l’originalità ideologica e i profondi tormenti (sottrarre il Pci al controllo economico dell’Unione Sovietica e farlo entrare, in un percorso di compromesso, nel governo italiano); una narrazione perciò delimitata tra l’attentato subìto a Sofia nel 1973 e il rapimento di Aldo Moro del 1978, su cui, nel finale, si incastra una delle sequenze più forti dell’opera. (Corriere della Sera)

Vedere quello che è stato il popolo italiano, il suo senso di comunità, la sua unione in un ideale egualitario e democratico, se paragonato all’egoismo odierno e alla disillusione di massa, può creare un senso di nostalgia enorme. (Onda Rock)

Non si riferisce all’Enrico vero, che ha conosciuto, stimato e sfidato negli anni di una militanza viscerale e indomita, ma al protagonista de La grande ambizione, il film sul più amato dei … A Luciana Castellina quel Berlinguer non è piaciuto. (Il Fatto Quotidiano)

Germano sul grande schermo e la lezione di Berlinguer: “Il rispetto della pluralità che oggi manca”

Ho capito le ragioni di chi la pensava diversamente (il rischio Cile, la contingenza economica, la possibilit… La prima cosa bella di mercoledì 6 novembre 2024 è il promesso storico, inteso come opposto del compromesso storico. (la Repubblica)

La giornalista ed europarlamentare: mostrano solo 3 discorsetti, sembra un professorino (Open)

“Ai tempi di Berlinguer c'era un rispetto della pluralità che oggi manca, malati come siamo di leaderismo”. Nel day after della rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, a proposito di nuovi leader e nuovi modelli di leadership,l’attore oggi sarà a Genova insieme al regista Andrea Segre per la proiezione del film che racconta storia, vita e eredità del leader del Pci (La Repubblica)