Padre Romanelli: a Gaza la gente ridotta a una vita miserabile

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Vatican News - Italiano ESTERI

Città del Vaticano Quell'orribile 7 ottobre, a Gaza e sulla parrocchia della Sacra Famiglia terrore e angoscia sono piombati come una furia. Nessuno si sarebbe mai aspettato un’apocalisse del genere, nessuno avrebbe potuto immaginare che da quel giorno nulla sarebbe stato più come prima. «Appena hanno cominciato a circolare le prime notizie di morte e devastazione intere famiglie sono venute nella nostra chiesa cercando un rifugio. (Vatican News - Italiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Molte persone si sono rifugiate all'interno o vicino alle loro case distrutte, mentre altri si sono diretti verso ovest e hanno montato tende in quella che è diventata nota come l'area di Muwasi. Quando i palestinesi sono tornati nelle loro case a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, dopo il ritiro dell'esercito israeliano ad aprile, hanno trovato una città irriconoscibile dopo un anno di bombardamenti. (Corriere TV)

La vita che continua, la distruzione in un attimo, nessun filtro. Con un lavoro incessante di condivisione, si liberano dalle regole stringenti imposte alla stampa internazionale, che può entrare nella Striscia soltanto in maniera embedded (ossia sotto il controllo dei militari) e deve sottoporre articoli e filmati al vaglio della politica internazionale. (Elle)

Un anno dopo l’attacco del 7 ottobre e l’escalation della guerra in Medioriente la “situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è catastrofica e peggiora di ora in ora”. Così a Lapresse Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa. (LAPRESSE)

Soli senza cibo e aiuti: cosa significa avere una disabilità a Gaza

In questa puntata del Mondo alla Radio il ricordo di quanto avvenuto il 7 ottobre di un anno fa, quando il gruppo islamista palestinese Hamas sconfinò dalla Striscia di Gaza in territorio israeliano, uccidendo 1200 persone – per lo più civili - e rapendone 250. (Vatican News - Italiano)

I rifiuti e le acque reflue si accumulano ovunque e diffondono malattie. «Nella Striscia di Gaza la popolazione è allo stremo: alla distruzione causata da nove mesi di conflitto, si aggiunge una grave crisi alimentare e idrica. (la Repubblica)

"Queste persone sono sole, separate da caregiver e familiari. La carenza di sedie a rotelle, deambulatori e dispositivi di assistenza, distrutti o persi tra le macerie, rende la vita delle persone con disabilità a Gaza sempre più difficile. (Sky Tg24 )