Rischio usura. Nel riminese crescono le piccole imprese "con sofferenze" • newsrimini.it
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🔊 Ascolta l\'audio Sono quasi 118mila le imprese italiane che si trovano a rischio usura. Dopo anni di calo, rispetto al 2023 il numero complessivo di queste realtà è cresciuto di oltre 2.600 unità. Si tratta prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. (News Rimini)
La notizia riportata su altri giornali
Si tratta prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono scivolati nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. (business24tv.it)
Una soglia che scende a 250 in caso di situazioni di sofferenza. La Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, il grande archivio sui debiti di famiglie e imprese nei confronti del sistema bancario e finanzario, conta circa 118mila attività potenzialmente a rischio (IL GIORNO)
Il dato lo ha reso noto la Cgia di Mestre elaborando i numeri relativi alle società e alle famiglie che sono “scivolate” nell’area dell’insolvenza e di conseguenza segnalate dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, il che preclude loro di accedere a un nuovo prestito. (Civonline)
A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre, che nel suo ultimo report fotografa una situazione in peggioramento: al 30 giugno 2024, le imprese segnalate come insolventi erano 669, con un incremento di 27 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a un +4,2%. (Primonumero)
Il rischio di usura in Ciociaria. L'analisi di Cgia. Dove la situazione è peggiorata. Il Protocollo Frosinone per accelerare gli interventi e le indagini (AlessioPorcu.it)
Si tratta principalmente di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori segnalati alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia per insolvenza, condizione che preclude l’accesso a nuovi prestiti. L’allarme è stato lanciato dalla CGIA. (la VOCE del TRENTINO)