Arcangelo Correra e il mistero della pistola: l’ultima verità sul ragazzo ucciso a Napoli
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«Sparami, fammi vedere», dice Arcangelo e mostra il petto in segno di sfida. Dall’arma impugnata da Renato parte un colpo. Il giovane cade a terra, nel sangue. Solo in quel momento, gli amici che erano con loro nella piazzetta, in pieno centro storico di Napoli, gridano: «Cosa hai fatto». Così muore un ragazzo nel cuore della città dove si gioca pericolosamente con le armi. È questa l’ultima rico… (La Repubblica)
Su altre fonti
Graffiti, altarini, slogan e scritte di camorra vanno rimossi, cancellati, non possono continuare ad offendere l’estetica di mura e palazzi, ma anche la sensibilità di cittadini e viaggiatori. Sono queste le motivazioni che spingono il prefetto di Napoli Michele di Bari ad introdurre la questione dei graffiti in odore di malaffare nel comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. (ilmattino.it)
Tutti guardavano nella loro direzione e, una volta esploso il colpo, gli avevano urlato 'cosa hai fatto?'". Arcangelo Correra, il 18enne morto a Napoli nella notte del 9 novembre per un colpo di pistola partito dal 19enne Renato Caiafa, suo amico, pochi istanti prima di essere colpito "lo sfidava a sparare, mostrando il petto. (Today.it)
Ed è anche per il dolore che accomuna me e Antonella, che chiedo allo Stato di fare qualcosa per i figli di Napoli: qui girano troppe armi, sono in tanti a vivere con la pistola addosso". Vorrei abbracciarla e piangere insieme a lei. (Sky Tg24 )
Di chi era la pistola da cui è partito il colpo fatale per Arcangelo Correra? Veramente è stata trovata vicino alla ruota di una macchina parcheggiata nella zona dei Tribunali? Oppure la dinamica della tragedia di sabato scorso poco prima dell’alba è ancora parziale? La risposta all’ultima domanda è quella che conta ed è “sì”, tant’è vero che gli investigatori fanno trapelare che stanno ancora lavorando e il caso non è chiuso. (ROMA on line)