L’idraulico, il camionista, l’informatico, il soldato: chi sono gli stupratori di Gisèle Pelicot
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un terzo dei condannati ha raccontato di aver subito violenze sessuali durante l'infanzia, mentre altri tredici hanno ammesso di essere dipendenti da alcol o droghe Se il caso di Giséle Pelicot ha scioccato tutta la Francia, per non dire tutto il mondo, il motivo non è riconducibile solo alle numerosissime violenze sessuali di cui è stata vittima. A colpire è anche il fatto che i cinquanta uomini complici di Dominique Pelicot, il marito della donna condannato a 20 anni di carcere, sono stati descritti come monsieur tout-le-monde, uomini della porta accanto. (Open)
La notizia riportata su altri media
Non è detto che lui, l’aguzzino, riuscirà a ritrovare una vita fuori dal carcere, ma gli altri invece, le vittime, sono chiamati ora a convivere con l’orrore subìto e con una vita il più possibile normale, in una società che adesso sa tutto o quasi di loro: la madre Gisèle, anche lei 72 anni, ha trovato un ruolo e una missione nell’essere diventata, suo malgrado, una icona globale della lotta contro le violenze sessuali. (Corriere della Sera)
Quella di Gisèle Pelicot, donna 72enne che ha denunciato quella che lei stessa definisce "la banalità dello stupro". L'ordinarietà delle violenze subite e di coloro che le violenze le hanno commesse e perpetrate. (DiLei)
Avignone, 20 dic. - "Vergogna alla giustizia": è il grido delle attiviste femministe che si sono radunate davanti al tribunale di Avignone per denunciare le sentenze che ritengono troppo clementi, pronunciate contro molti degli imputati nel processo degli stupri di Mazan. (Il Sole 24 ORE)
PARIGI – Gisèle Pelicot diventa sempre di più una icona globale della lotta contro le violenze sulle donne. Il presidente francese Emmanuel (la Repubblica)