Art Basel 2024: cogliere i semi del contemporaneo

Art Basel 2024: cogliere i semi del contemporaneo

Può convincere, persino entusiasmare, così come spiazzare e deludere: certamente Art Basel non lascia indifferenti, e si conferma, sotto la prima direzione di Maike Cruse, una preziosa vetrina sull’arte contemporanea internazionale, un osservatorio privilegiato dal quale passare in rassegna tendenze emergenti, scoprire novità, assistere a conferme e persino intuire i processi di storicizzazione dei maestri del nostro presente. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri media

Ed ecco, a porte appena chiuse, il verdetto sull’affluenza: un totale di 91.000 visitatori e ben 250 rappresentanti di istituzioni e musei, dal MoMA di New York al M+ di Hong Kong. Dopo le prime vendite milionarie della preview (che vi raccontavamo nel nostro report d’apertura), si tirano le somme della fiera regina, senza limiti tra sezione principale, Unlimited con le sue opere fuori scala, gli stand curati di Features, i solo show di giovani artisti di Statements e l’arte pubblica Parcours. (ExibArt)

La Messeplatz ha ospitato Honoring Wheatfield – A Confrontation (2024) di Agnes Denes, in riferimento all’iconica opera di land art dell’artista degli anni ’80. Art Basel conclude con successo la sua edizione 2024 sotto la guida del nuovo direttore della fiera Maike Cruse (ArtsLife)

A cura di Alessandro Riva e Paola Martino (Artuu)

Art Basel, volano i big names. Ma anche la storia più politica entra in scena prepontentemente

In questi giorni successivi più calmi, portiamo avanti trattative e possibilità museali per i nostri artisti”. “Le impressioni iniziali sono molto positive” ha commentato Raffaella Cortese , “abbiamo avuto un avvio entusiasmante, con vendite soddisfacenti e un flusso costante di collezionisti con la gioia di acquisire. (Il Sole 24 ORE)

Erano tanti i temi di dibattito sul tavolo alla vigilia e all’apertura dell’edizione 2024 di Art Basel a Basilea. Gli instabili scenari geo-politici ed economici, la concorrenza con la sorella parigina che a ottobre arriverà nella nuova sede del Grand Palais, l’influsso e l’interazione con la Biennale di Venezia in corso. (Artribune)

Molte vendite però sono già state fatte settimane prima che effettivamente la fiera aprisse perché, a chi investe nell’arte, non basta nemmeno più il privilegio della first choice o della preview. (Sette del Corriere della Sera)