Migranti, la Corte Ue e il ritorno in Italia

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

Il 24 ottobre scorso è entrato in vigore il decreto legge approvato dal governo italiano per modificare la lista dei Paesi considerati "sicuri" e mantenere operativi i centri per migranti costruiti in Albania. Questo provvedimento è stato adottato in risposta alla decisione del Tribunale di Roma del 18 ottobre, che non aveva convalidato il trattenimento dei primi 12 richiedenti asilo trasferiti in Albania. Tuttavia, tale misura non è stata sufficiente a impedire che gli stessi giudici capitolini bloccassero e rispedissero in Italia anche il secondo gruppo di 8 migranti la scorsa settimana.

Ignazio La Russa, a margine delle celebrazioni dei 150 anni dell'avvocatura milanese, ha dichiarato che "confidiamo nella Corte Ue. Stop alle invasioni di campo, non aiutano l'Italia". La questione è oggi molto controversa e, secondo La Russa, alla fine una parola decisiva dovrà arrivare dalla Corte europea.

Nel frattempo, Elon Musk ha attaccato i giudici italiani, sottolineando che la società verso cui stiamo andando sarà di tipo "neo feudale", guidata da una élite di super "baroni" miliardari. Loretta Napoleoni, nel suo blog, ha recentemente spiegato che in questa società i principi di legalità, uguaglianza e libertà individuale saranno annichiliti anche sul piano formale oltre che sul piano sostanziale.

Inoltre, il tribunale civile di Roma ha sospeso altri due provvedimenti di trattenimento nei confronti di migranti portati nel Cpr albanese di Gjader a ottobre.