Le liste d’attesa: una nota dolente che non accenna a guarire
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Le liste d’attesa: una nota dolente che non accenna a guarire 20 NOV di Fernanda Fraioli Gentile direttore, la delibera 13 novembre 2024 n. 90/2024/G della Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti – dall’evocativo titolo di “Riduzione delle liste di attesa relative alle prestazioni sanitarie non erogate nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19” – depositata in data di ieri 19 novembre, ripropone in tutta la sua gravità il problema, dolorosamente definito “criticità Covid e post Covid”, delle liste d’attesa in sanità. (Quotidiano Sanità)
Ne parlano anche altri media
Il Governo avrebbe presentato un emendamento in Commissione Bilancio al Senato, dove in questi giorni è in discussione il decreto fiscale, per permettere alle Regioni di utilizzare i fondi per l'emergenza Covid-19 non spesi come finanziamento per smaltire le liste d'attesa, appoggiandosi sulla sanità privata per le cure di alcuni pazienti. (QuiFinanza)
Criticità nella gestione – Il controllo sull’attuazione delle misure adottate durante l’emergenza pandemica per ridurre le liste d’attesa sanitarie, con oltre 2 miliardi di euro stanziati tra il 2020 e il 2024, ha evidenziato criticità nella metodologia utilizzata. (Umbria Journal il sito degli umbri)
Il controllo sull’attuazione delle misure assunte durante l’emergenza pandemica, con oltre 2 miliardi di euro stanziati per la riduzione delle liste d’attesa tra il 2020 e il 2024, ha evidenziato criticità nella metodologia adottata, basata su dati autocertificati da parte di Regioni e Province autonome che appaiono non omogenei, stante il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo stato non disponibili. (Finanza Repubblica)
L'obiettivo è garantire trasparenza, efficienza e accessibilità nel sistema sanitario pubblico e privato (Agenda Digitale)
Il controllo sull’attuazione delle misure assunte durante l’emergenza pandemica, con oltre 2 miliardi di euro stanziati per la riduzione delle liste d’attesa tra il 2020 e il 2024, ha evidenziato criticità nella metodologia adottata, basata su dati autocertificati da parte di Regioni e Province autonome che appaiono non omogenei, stante il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo stato non disponibili. (Sanità24)
"Criticità nella metodologia adottata, basata su dati autocertificati da parte di Regioni e Province autonome che appaiono non omogenei".Questo quanto emerge dall' analisi sulla Riduzione delle liste di attesa relative alle prestazioni non erogate durante l'emergenza Covid, approvata con delibera dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, in cui si sottolinea "il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo stato non disponibili". (Alto Adige)