Presentato a Napoli il film di Alessandro Siani "Io e te dobbiamo parlare" con Leonardo Pieraccioni
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Ci sono un napoletano e un fiorentino che dividono la stessa moglie, un sedicente rapinatore che vorrebbe cantare a Las Vegas e un’adolescente con due padri ed una madre: non è l’incipit di una barzelletta, ma di «Io e te dobbiamo parlare», la nuova commedia di e con Alessandro Siani, in un duo alla Starsky e Hutch con Leonardo Pieraccioni, insieme a Gea Dell’Orto, Giovanni Esposito, Biagio Izzo, Peppe Lanzetta e Francesca Chillemi, al cinema da domani. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altre testate
Alessandro Siani, comico napoletano, ha parlato di comicità, differenze tra cinema italiano e americano, il suo distacco dai social e il valore dell’improvvisazione. Ha annunciato il ritorno di "Fiesta", spettacolo di successo che celebra il legame unico con il pubblico. (Geopop)
I due calciatori del Napoli invitati alla cerimonia della nuova pellicola di Natale "Io e te dobbiamo parlare" (CalcioNapoli1926.it)
Più che “una volante per due”, citando il classico natalizio in poltrona, un’opera raddoppiata e vieppiù dimezzata, né carne (Pieraccioni) né pesce (Siani), col napoletano che dirige ma, diremmo, ancor più si fa eterodirigere dal toscano – e da remoto, se non antitetico, rispetto alla sua vis. (cinematografo.it)
"Ancona è bellissima sullo schermo ma la trama un po’ prevedibile"; "Quante risate, Siani e Pieraccioni sono una coppia fantastica"; "ho riconosciuto diversi amici che hanno fatto le comparse". (il Resto del Carlino)
/10 IPA/Fotogramma Alessandro Siani interpreta Antonio, un agente di polizia con una vita tranquilla e una carriera che non brilla. Tutto cambierà quando il suo destino si intreccia con quello del collega Pieraldo. (Sky Tg24 )
E questa armonia partenopea, colma di umanità, Alessandro Siani l’ha trasformata in comicità, in cinema. «Da bambino mi divertivo a passeggiare mano nella mano con mia madre nei mercatini, nelle strade, osservavo tutto: i colori, la gente, i suoni e le parole che diventavano musica per le mie orecchie». (La Repubblica)