Draghi avvisa i paesi Ue: da soli non si va da nessuna parte. Con Trump relazioni differenti, non tutte in negativo
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Da Bruxelles l’ex presidente della Bce parla dell’urgenza di applicare il rapporto sulla competitività dopo la vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca. Secondo la premier, Giorgia Meloni, l’Europa deve prendere le misure di se stessa (Milano Finanza)
Se ne è parlato anche su altri media
La nuova presidenza americana impone all’Unione europea di prendere definitivamente in mano l’iniziativa in diversi settori, dal commercio alla Difesa, ma l’incertezza, la debolezza dei Paesi storicamente traino dell’Ue, Francia e Germania, e le divisioni interne col fronte sovranista guidato da Viktor Orbán sempre più in ascesa rendono l’impresa ancora più ardua. (Il Fatto Quotidiano)
"Non c'è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l'Europa". Lo ha detto Mario Draghi arrivando al vertice Ue informale di Budapest. "Non necessariamente tutto in senso negativo - sottolinea - ma certamente noi dovremmo prenderne atto. (Il Sole 24 ORE)
Budapest, 8 nov. - "È possibile" spendere il 2% del Pil per la difesa. Lo ha detto l'ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi rispondendo, al suo arrivo al consiglio informale di Budapest, alla domanda se fosse possibile spendere quella cifra pur rispettando il patto di stabilità. (Il Sole 24 ORE)
L'ex premier ad un vertice informale a Budapest ha subito messo in guardia: "Non c'è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l'Europa. "È possibile spendere il 2% del Pil per la difesa rispettando il Patto di stabilità, bisognerà prendere tutta una serie di decisioni: oggi bisogna decidere cosa fare perché questa è la nuova situazione", ha poi aggiunto sull'annoso caso della Difesa. (Il Giornale d'Italia)
"Trump darà tanto impulso nei settori innovativi e proteggerà tanto le industrie tradizionali, che sono proprio le industrie dove noi esportiamo di più negli Usai" (il Giornale)
Bruxelles – Torna a ripetere che sì, “è indispensabile” ragionare a forme di “finanziamenti comuni” per l’agenda politica europea, ma Mario Draghi ribadisce una volta di più che “non è la prima cosa”. La vera decisione che serve è innanzitutto politica, e riguarda le cose da fare. (EuNews)