I due alpinisti morti sul Gran Sasso: “Farò un esposto, dovevano fermarli”
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– Hanno sperato fino all’ultimo in un miracolo. Aggrappati a quella speranza che, ora dopo ora, giorno dopo giorno, si affievoliva sempre di più. E adesso, per i famigliari di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due amici alpinisti riminesi dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso e ritrovati morti l’altro ieri, c’è spazio solo per il dolore. Un dolore misto a rabbia. Perché in questi giorni terribili i parenti di Luca e Cristian hanno sentito la vicinanza e l’affetto di mezza Italia, ma hanno anche letto – soprattutto sui social – parole che “ci hanno fatto molto, molto male”. (il Resto del Carlino)
Se ne è parlato anche su altre testate
Grazie a chi stasera vuole ricordarlo...». Giancarlo saluta, trova la forza per un sorriso, poi richiude la porta. (Corriere della Sera)
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Lacrime, preghiere e tante candele accese per Luca Perazzini e Cristian Gualdi. Tanti, tantissimi hanno risposto presente, arrivando con con candele e ceri nella piazzetta del ponte romano di San Vito. (il Resto del Carlino)
CAMPO IMPERATORE — Si sono parlati fino all’ultimo Luca e Cristian, a pochi metri di distanza uno dall’altro, per darsi coraggio, prima che le loro voci si spegnessero e i loro corpi cedessero per assideramento sepolti dalla neve. (la Repubblica)
Una disgrazia che si poteva evitare. Amavano la montagna, conoscevano i rischi. (il Resto del Carlino)
Ieri sera (venerdì) la seduta del consiglio comunale di Santarcangelo è stata aperta dal discorso del sindaco di Santarcangelo, Filippo sacchetti, che ha voluto ricordare i due... (Virgilio)