Filippo Turetta non andrà più in aula. Spunta la possibile data della sentenza: «Ergastolo? È una possibilità»

Filippo Turetta non andrà più in aula. Spunta la possibile data della sentenza: «Ergastolo? È una possibilità»
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Davanti ai giudici dell'Assise per l'omicidio di Giulia Cecchettin, venerdì, Filippo Turetta ha ondeggiato continuamente fra queste due figure: quella dell'assassino che aveva premeditato ogni cosa - ciò che gli contesta la Procura - e quella di chi vuole «ammettere tutte le colpe», ma nello stesso tempo non voleva «che quello fosse l'epilogo». Aveva pensato di «rapirla, per stare con lei, e dopo qualche tempo toglierle la vita», ma ha anche aggiunto che «nella mia testa quel pensiero, fino all'ultimo, non era definitivo». (leggo.it)

Su altri media

Dal memoriale di 90 pagine che Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, ha scritto in carcere, emergono nuovi dettagli. (la Repubblica)

E Giulia Cecchettin — sostiene nel suo lungo Memoriale (scritto a penna e a pc, integrato e rivisto tre volte) Filippo Turetta — «non era preoccupata o infastidita da questo». Sono le foto che poi il ventitreenne di Torreglia ha continuato a riguardare durante la fuga, dopo la morte di Giulia. (Corriere della Sera)

Erano ovviamente scossi e scioccati emotivamente, non riuscivano ad accettare la cosa e a capirla razionalmente... Poi li ho visti, non è stato facile. (Corriere della Sera)

Turetta e le ricerche online dopo aver ucciso Giulia Cecchettin: «Cosa faresti se tuo figlio ti confessasse un omicidio?»

Turetta sostiene nel suo scritto che Giulia "non era preoccupata o infastidita da questo". (Tiscali Notizie)

"Volevo stessimo insieme, noi due soli. Passare del tempo assieme, prima eventualmente di toglierle la vita, anche se non lo avevo ancora deciso", Filippo Turetta, per la prima volta in aula di Tribunale, con Gino Cecchettin a pochi passi da lui che lo scruta, racconta l'orrore e la violenza di un anno fa, quando iniziò a progettare di rapire l'ex fidanzata, Giulia, ed "eventualmente" ucciderla, portando a termine questo piano feroce la sera dell'11 novembre. (iLMeteo.it)

Davanti alla corte d’Assise di Venezia, abbassa spesso lo sguardo verso i giudici e evita di incrociare gli occhi di Gino Cecchettin, il padre della vittima, che affronta il dolore senza odio. Filippo Turetta, che aveva promesso di “raccontare tutto e dire la verità per rendere giustizia alla memoria” di Giulia Cecchettin, appare esitante e incerto al banco degli imputati. (StatoQuotidiano.it)