Decreto sicurezza, i comitati liguri in piazza a Roma: “Grave attacco ai diritti”
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Liguria. Ci sarà anche la Rete ligure dei comitati sabato 14 dicembre a Roma alla grande manifestazione nazionale contro il decreto sicurezza, approvato alla Camera e ora all'esame del Senato: "Un provvedimento che rappresenta un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione". L'appuntamento è alle 14.00 in piazzale del Verano. Nel mirino il provvedimento del governo Meloni, ribattezzato decreto paura, che "introduce norme che mettono in pericolo la libertà di protesta, aumentano la repressione verso chi difende i diritti e legittimano l’uso spropositato della forza". (IVG.it)
La notizia riportata su altre testate
E dal segretario Antonio Tajani, dopo la nota della Lega che invita gli alleati ad approvare subito il provvedimento "senza perdite di tempo", arriva la linea ufficiale per deputati e senatori azzurri: non forniamo pretesti per aprire un ulteriore fronte nella maggioranza. (Adnkronos)
Le modifiche sono state annunciate dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine di una riunione di maggioranza durante … Tre almeno. (L'HuffPost)
Opposizioni ancora unite in piazza, da Avs fino a +Europa passando per Pd e M5S. Un fronte politico largo che si unisce alle oltre 200 sigle, da Anpi a Cgil, Arci, Acli, Amnesty, Legambiente che hanno aderito alla manifestazione «A pieno regime» che partirà sabato alle 14 da piazzale del Verano per arrivare fino a piazza del Popolo. (il manifesto)
Nel mirino il provvedimento del governo Meloni, ribattezzato decreto paura, che "introduce norme che mettono in pericolo la libertà di protesta, aumentano la repressione verso chi difende i diritti e legittimano l’uso spropositato della forza". (Genova24.it)
A innescare l’ennesima scaramuccia tra alleati è stato un vertice di coalizione tenuto mercoledì mattina, al termine del quale il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani di Fratelli d’Italia, ha dichiarato di “non escludere una terza lettura” del provvedimento varato dal governo lo scorso anno, ora in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera (Il Fatto Quotidiano)
Una decisione che arriva, secondo quanto confermano fonti di governo, dopo uno scambio di pareri tra gli uffici legislativi del Quirinale e dell’esecutivo su due temi delicati e aggiunti al testo originario durante il voto alla Camera: la possibilità di carcere immediato anche per le donne madri e il divieto di vendita di … (la Repubblica)