Il blitz delle forze dell'ordine per liberare Guidotti: i sequestratori a terra e l'imprenditore rinchiuso in una stanza

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La Stampa INTERNO

Il blitz delle forze dell'ordine per liberare Guidotti: i sequestratori a terra e l'imprenditore rinchiuso in una stanza Ecco come è stato liberato l'imprenditore italiano rapito in Russia il 18 giugno, Stefano Guidotti. L'operazione, a cui hanno partecipato oltre ai servizi di sicurezza di Mosca anche polizia e carabinieri italiani, è stato trovato tre giorni dopo il rapimento, ammanettato a un mobile. (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

Arrestato il presunto ideatore del sequestro di Stefano Guidotti, il manager italiano rapito nel centro di Mosca il 28 giugno scorso e poi liberato da un blitz delle forze speciali russe. (Corriere Romagna)

Arrestato ideatore del sequestro di Stefano Guidotti 16 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Le indagini hanno condotto a un 44enne uzbeko che vive a Faenza e che aveva lavorato per l’azienda della vittima, dalla quale però era stato allontanato. (ravennanotizie.it)

Arrestato a Faenza l’ideatore del sequestro Guidotti a Mosca

Questa mattina è stato arrestato un 44enne di origine uzbeka che vive a Faenza dall'inizio della guerra in Ucraina. L'uomo aveva lavorato come consulente per la ditta di Guidotti, la Siad (attiva nella produzione di gas tecnici e industriali), gestendo i rapporti con l'Est. (il Fatto Nisseno)

«La guerra in Russia non è una minaccia regionale, ma globale, e insieme ai partner globali, anche l'aggressore deve essere affrontato». Lo ha detto ieri il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, duraante un bilaterale, tenutosi a Londra, con il suo omologo britannico, David Lammy. (ilmessaggero.it)

Le operazioni, condotte dai ROS dei Carabinieri e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia, hanno portato all’esecuzione di misure cautelari relative al sequestro avvenuto tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, quando Guidotti fu tenuto in ostaggio per circa 36 ore prima di essere liberato dalle forze speciali russe nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina. (La Nuova Riviera)