L’inverno “caldo” del gas per un’Europa che dipende sempre dagli altri

L’inverno “caldo” del gas per un’Europa che dipende sempre dagli altri
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Inside Over ESTERI

Il mercato europeo del gas è tornato sull'ottovolante e l'incertezza che si sta vivendo nel Vecchio Continente a inizio 2025 non si vedeva da anni, almeno dal passaggio tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023. In quella fase, l'aumento del disaccoppiamento dalla Russia, la tenuta degli stoccaggi e l'assist di un clima mite favorirono la fine del periodo (Inside Over)

Ne parlano anche altre testate

Il prezzo del gas torna a infiammarsi. La Borsa di Amsterdam lo dava ieri a 47 e nei giorni scorsi oltre i 50 euro al megawattora, un incremento di oltre il 60% in un anno e quasi la metà nelle ultime settimane. (il manifesto)

La Moldova ha accusato il Cremlino di aver creato ad arte una situazione problematica sul proprio territorio. Dal 1 gennaio, infatti, la Transnistria (territorio separatista moldavo filorusso), non riceve più gas dalla Russia (Euronews Italiano)

Sul livello delle scorte, al 72% nell'Ue, e sui prezzi del metano, ben lontani dai picchi allarmanti di 350 euro al megawattora dell'agosto 2022, a Bruxelles si ostenta fiducia. (ilgazzettino.it)

L’Ucraina chiude il gas: l’unica salvezza è ricostruire l’economia europea sulla base di risorse europee

Ci sono rischi che il prezzo del gas possa arrivare fino a 84 euro a megawattora. Non tanto per lo stop dei flussi dalla Russia via Ucraina, uno scenario ben previsto, quanto piuttosto per il freddo che nelle ultime settimane sta interessando l'Europa, con temperature di 4 gradi in media più basse rispetto agli ultimi 10 anni, con conseguente aumento della domanda di gas. (Liberoquotidiano.it)

Una strategia su due livelli che punta in Europa ad accelerare l’adozione di «misure concrete», per dirla con le sue stesse parole, a cominciare dal price cap e dal disaccoppiamento dei prezzi tra energia da fonti fossili e rinnovabili. (Il Sole 24 ORE)

Oltre al fatto che abbiamo ancora gas in stoccaggio, il gas che passava dall’Ucraina rappresentava solo il 5% della fornitura all’Europa. E’ passata piuttosto inosservata, per ora, la notizia che dal primo dell’anno l’Ucraina ha chiuso i metanodotti che trasportavano gas russo in Europa. (Il Fatto Quotidiano)