Omicidio Vassallo: «Depistaggi per favorire i clan»

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la Città di Salerno INTERNO

È aggravato dalla premeditazione e dalle finalità mafiose il reato di omicidio volontario che viene contestato, tra gli altri, al colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, coinvolto insieme con altri tre indagati nell’inchiesta della Procura di Salerno sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Il defunto primo cittadino, è l’ipotesi degli inquirenti, sarebbe stato assassinato per avere scoperto un traffico di droga che approdava nel porto di Acciaroli (la Città di Salerno)

La notizia riportata su altri giornali

A finire agli arresti il colonnello dei carabinieri, Fabio Cagnazzo; l’imprenditore Giuseppe Cipriano; il ‘pentito’ Romolo Ridosso; e l’ex militare dell’Arma, Lazzaro Cioffi. La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Ros. (Agenzia askanews)

. In manette l'ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il figlio del boss e collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, l'imprenditore Giuseppe Cipriano e l'ex brigadiere dell'Arma Lazzaro Cioffi. Secondo la Procura di Salerno il movente dell'omicidio sarebbe stata la scoperta, da parte di Vassallo, di un traffico di stupefacenti riconducibile a ambienti della camorra nel quale sarebbero stati coinvolti anche carabinieri. (Il Sole 24 ORE)

Ci sono quattro arresti per l'omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica (Salerno) assassinato il 5 settembre 2010, pochi giorni prima di compiere 57 anni. Insieme a lui l'imprenditore Giuseppe Cipriano, il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e Lazzaro Cioffi, ex carabiniere. (Today.it)

Omicidio Vassallo, «accordo per depistare le indagini»: le accuse al colonnello Cagnazzo

«Angelo, credo, è stato uc… Napoli — «Il colonnello Cagnazzo è stato protetto, poteva essere arrestato già 10 anni fa. Ma per la Procura non è stato facile indagare su un alto ufficiale dei carabinieri. (La Repubblica)

Il primo cittadino aveva iniziato a fare pressioni presso le forze dell'ordine e le istituzioni per indagare sul caso. L'uomo venne ucciso perché aveva scoperto che nel comune cilentano c'era un forte spaccio di droga, soprattutto nel periodo estivo e nella zona della movida. (La Gazzetta dello Sport)

È questa la principale accusa mossa nei confronti dei 4 indagati accusati di omicidio premeditato aggravato dalla circostanza di aver favorito il traffico di droga gestito dal clan Cesarano in Cilento. (ROMA on line)