Sinner e Berrettini, la grande storia di una coppia iconica
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Nello sport alcune carriere cambiano le loro traiettorie in momenti precisi. Per Jannik Sinner quel momento è arrivato nelle semifinali di Coppa Davis dello scorso anno a Malaga. Sinner si è trovato con le spalle al muro nel secondo singolare contro Djokovic, davanti a lui 3 match point consecutivi che avrebbero fatto svanire il sogno dell’Italia. Sul terzo, Novak ha avuto sulle corde della sua racchetta un passante di rovescio con tanto spazio a disposizione, un'occasione fin troppo ghiotta per uno come lui. (Esquire Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
Cinque minuti pieni di emozioni, amicizia, rispetto e complicità. Cinque minuti bellissimi, da vedere e rivedere. (SPORTinMEDIA)
Coppa Davis, Berrettini: "E' stata il motore della mia rinascita" (La Stampa)
Grazie (soprattutto) alle loro gesta, l’Italia del tennis è campione del mondo, ha vinto la seconda Coppa Davis consecutiva, ma questa per il romano e per l’altoatesino ha un sapore speciale. L’anno scorso, sempre a Malaga, “The Hammer” poté solo vedere i compagni giocare e vincere: il suo supporto fu importante per la squadra, partecipò alle celebrazioni, ma non riuscì a godersela appieno in quanto infortunato. (Il Fatto Quotidiano)
Sinner si emoziona: "Nessuno è una macchina". Berrettini: "E' umano anche lui" (Eurosport IT)
“Noi siamo stati bravi a essere pronti nell’ultima parte, però a Bologna Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli sono stati altrettanto pronti, i ragazzi del doppio si sono mostrati molto pronti anche a non scendere in campo, non è una cosa scontata. (Sportal)
Un rapporto che va oltre il campo da gioco, quello tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Parole al miele l’uno nei confronti dell’altro durante tutta questa settimana di Coppa Davis, e ancor di più nella giornata di ieri dopo il successo sull’Olanda che ha riportato ancora una volta l’Italia sul tetto del mondo. (TennisItaliano.it)