Siccità in Puglia. Cia, Coldiretti e Confagricoltura chiedono stato di calamità naturale

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Ma anche una gestione razionale delle risorse idriche, con nuovi invasi, infrastrutture irrigue, azioni e opere per il risparmio e il riuso delle acque reflue In Puglia il caldo impazza, la siccità brucia campi e colture. Nessun comparto è risparmiato, i raccolti sono dimezzati per cereali, uva e ortofrutta. Le olive sono striminzite, per la prossima campagna olearia si prevede il 60% in meno di produzione. (Terra è vita)

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Secondo Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani di Puglia, le conseguenze sono pesanti: si stima che la produzione di ortofrutta sarà dimezzata, e la raccolta dell’uva sarà significativamente ridotta. (Il Quotidiano Italiano - Bari)

In gran parte della Puglia gli olivicoltori ci metterebbero la firma per ottenere il 50% di quanto raccolto lo scorso anno, consapevoli da un lato che, nella logica dell’alternanza, ad un anno di carica ne segue uno di scarica, e dall’altro perché la scorsa campagna è stata davvero generosa per questa regione toccando in molti areali punte che non si ricordavano da tempo. (Olivo News)

Siccità in Puglia: raccolti dimezzati di ortofrutta, cereali e olive

A metà maggio, nel giro di pochi giorni il governo dichiarava lo stato di emergenza per la siccità in Sicilia, e il Veneto lo faceva per una pioggia talmente intensa da far dire ai metereologi che un fenomeno di questo tipo si presenta una volta ogni 300 anni. (la Repubblica)

Sono diverse le zone italiane piegate dall’emergenza idrica: in Sicilia soffrono le città di Palermo e Trapani, dove sono già in atto manovre per ridurre il consumo della poca acqua a disposizione, mentre a Licata, nell’Agrigentino, è arrivata la nave cisterna “Ticino”, messa a disposizione dalla Marina Militare Italiana. (Sky Tg24 )

L’emergenza idrica, nel 2024, non ha precedenti. Saranno dimezzate le produzioni di ortofrutta, la raccolta dell’uva, sono già calate fino al 50% le rese per ettaro del grano duro e si prevede una drammatica diminuzione della produzione di olive e di olio nei prossimi mesi, un colpo durissimo che vanificherà in gran parte quanto di buono è stato espresso nella scorsa campagna olearia. (La Gazzetta del Mezzogiorno)