Wall Street in calo dopo i nuovi dati sull’inflazione CPI: Dow Jones cede l’1,11%

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Borse.it ECONOMIA

Wall Street sta registrando una decisa flessione degli indici dopo la diffusione degli ultimi dati sull’inflazione CPI. Al momento, il Dow Jones sta perdendo 450,86 punti (-1,11%), l’S&P 500 sta scendendo di 37,55 punti (-0,68%) e il Nasdaq è in calo di 31,08 punti (-0,18%). Nel mese di agosto i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, rispettando le previsioni degli analisti. (Borse.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Performance positiva, invece, per il Nasdaq (+0,12% a 17.047 punti). Prevalgono i ribassi per i principali indici azionari statunitensi in avvio di seduta, dopo la diffusione dei dati sull’inflazione di agosto, risultati in linea con il consensus degli analisti. (SoldiOnline.it)

È il caso ad esempio del petrolio, il cui aumento di prezzo comporta la crescita del costo dei beni energetici e del tasso di inlrazione. Più nello specifico, è stato stimato dalla Banca centrale europea che negli ultimi anni la crescita del 10 per cento del petrolio ha portato i beni energetici a costare un più 0,4 per cento, con l’aumento generale dei prezzi stimato allo 0,2 per cento. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ad agosto, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, in linea con le stime, dopo il +0,2%, confermato, di luglio. Il dato annuale ha rallentato dal 2,9% al 2,5%, il minimo dal febbraio 2021, contro stime per un dato al 2,6%. (Il Sole 24 ORE)

Inflazione Usa e tassi Fed: CPI core agosto più delle attese. Per Powell il rischio ‘mea culpa’ con taglio di 50 pb, sull’attenti anche la Bce

Giappone, in calo fiducia settore manifattura a settembre. La debolezza della domanda cinese, il momento delicato del settore auto e l’inflazione sono le tre preoccupazioni principali per il settore manifattura giapponese. (Ekonomia.it)

Arrivano i dati sull’inflazione USA – che sono (quasi) perfettamente in linea con le aspettative. 2,5% per l’inflazione classica, che si avvicina ulteriormente al target del 2%. La Core rimane al 3,2% (quella che non tiene conto dell’energia e del settore alimentare), un dato più statico di quello che forse i mercati avrebbero preferito vedere più in basso. (Criptovaluta.it)

Inflazione Usa e tassi Fed: CPI core agosto più delle attese. Per Powell il rischio ‘mea culpa’ con taglio di 50 pb, sull’attenti anche la Bce L’indicatore ha fornito indicazioni contrastanti, mettendo in evidenza da un lato il rallentamento significativo del ritmo di crescita dell’inflazione headline, al livello più basso dal febbraio del 2021, e dall’altro la persistenza dell’inflazione core, fattore che non avrà sicuramente fatto piacere alla Fed di Jerome Powell, che la prossima settimana farà il grande annuncio sui tassi. (Finanzaonline)