Chi paga il salvataggio di Ottavia Piana? Non i cittadini ma (quasi tutto) l’assicurazione privata degli speleologi
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E adesso chi paga per il salvataggio di Ottavia Piana ? La domanda non è elegante ma comunque lecita. Tranquilli – soprattutto chi ha scatenato “shitstorming” contro la giovane non pagano tutto i cittadini attraverso Stato ma l’assicurazione. Poi ci sono costi per Stato e Regioni come in ogni intervento di salvataggio magari per recuperare un escursionista caduto in un dirupo. Ottavia Piana fuori dalla grotta di Bueno Fonteno alle 3 del mattino: “È salva, ci dava lei la carica”. (IL GIORNO)
Su altre fonti
Alle 2:59 della mattinata di oggi, 18 dicembre, i soccorritori sono riusciti a raggiungere l’uscita, portando con sé la barella con la donna, rimasta ferita sabato pomeriggio durante un’esplorazione nella grotta Abisso Bueno Fonteno (ChietiToday)
È stata portata fuori dalla grotta alle 3.15 di questa notte la speleologa Ottavia Piana, bloccata a seguito di una caduta nell’Abisso Bueno Fonteno, nel bergamasco, da sabato pomeriggio. La donna di 32 anni avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. (Il Fatto Quotidiano)
Fermo restando che aiutare una persona che si trova in seria difficoltà è un atto doveroso e necessario, alcuni si sono chiesti chi abbia pagato tutte le persone che sono state impiegate nelle operazioni di soccorso della ragazza. (Liberoquotidiano.it)
Oltre 150 tecnici del Soccorso Alpino impegnati per oltre 14 ore al giorno sono stati impegnati per più di tre giorni nel salvataggio di Ottavia Piana, la speleologa rimasta bloccata ferita nell’Abisso Bueno Fonteno (Open)
Ottavia Piana, la speleologa di Adro è tornata in superficie: i video del salvataggio. "Ottavia Piana, la nostra concittadina, è finalmente tornata in superficie grazie al grande lavoro svolto dagli speleologi e dalle squadre di soccorso - queste le parole del sindaco di Adro Davide Moretti - Il suo impegno nello studio del mondo sotterraneo, un ambito tanto affascinante quanto complesso, merita il massimo sostegno e apprezzamento da parte della nostra comunità. (Prima Brescia)
Ottavia era troppo debole per ringraziarci a volte. Ho partecipato all’ultimo percorso del meandro finale, dove la grotta si restringeva notevolmente e ci si poteva muovere solo in fila indiana. (LA NAZIONE)