Sospeso dai Nas dopo un giorno, si difende il “medico di base” finito nella bufera
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«Mi sono laureato in medicina in Irlanda, dove si inizia subito a lavorare in ospedale». In questi giorni il 27enne Luca Nascimbene si è difeso così dalle accuse dei carabinieri dei Nas che, al termine del primo giorno di lavoro a Vizzolo, l’hanno sospeso per la necessità di alcune verifiche. «Subito dopo aver appreso la notizia della sospensione dall’incarico - afferma la sindaca di Vizzolo Luisa Salvatori -, Nascimbene mi ha telefonato molto sorpreso ed allibito per quanto successo. (Il Cittadino)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Da martedì 7 gennaio i vizzolesi rimasti senza medico possono fare riferimento all’ambulatorio di via Verdi 9, dove non manca il via vai di pazienti. (IL GIORNO)
Sostiene Luca Nascimbene di aver studiato medicina in Irlanda. E almeno per un giorno è davvero riuscito a fare il dottore a Vizzolo Predabissi, comune di poco meno di 4 mila abitanti tra le province di Milano e Lodi. (Corriere Milano)
VIZZOLO PREDABISSI – È durata solo poche ore l’attività di Luca Nascimbene, 27enne di Casteggio, come medico di famiglia. Il giovane ha preso servizio il 2 gennaio a Vizzolo Predabissi, negli ambulatori di via Verdi messi a disposizione dal Comune, in qualità di sostituto del dottor Ezio Mastropasqua, andato in pensione il 31 dicembre. (IL GIORNO)
È un mistero. Almeno per ora. Un medico di base al suo primo giorno nel comune di Vizzolo Predabissi è stato sospeso dai Nas dei carabinieri. L’uomo si era insediato dopo un concorso dell’Ats Milano Città Metropolitana, aveva preso servizio nel paese dell’hinterland milanese, ma al primo giorno di lavoro si è dovuto fermare. (MilanoToday.it)
È durata solo un giorno l’attività di Luca Nascimbene, che ha preso servizio il 2 gennaio come medico di base a Vizzolo Predabissi, piccolo comune dell’hinterland milanese. (TGR Lombardia)
Il 2 gennaio ha aperto lo studio a Vizzolo Pedrabissi, nel Milanese, dove doveva sostituire il medico di base andato in pensione, ma a fine turno i carabinieri dei Nas lo hanno costretto a chiudere l’ambulatorio, sostenendo che non fosse abilitato a svolgere la professione medica. (La Provincia Pavese)