Selva di Cadore, hotel rifiuta clienti israeliani. “Responsabili di un genocidio”
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"Buongiorno. Vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti nella nostra struttura. Pertanto, qualora vogliate cancellare la vostra prenotazione, sarete felici di farlo, e altrettanto lo saremo noi di offrirvi una cancellazione gratuita". E' il testo del messaggio, tradotto dalla lingua inglese, che il personale di un albergo di Selva di Cadore in provincia di Belluno, ha inviato a un gruppo di turisti israeliani intenzionati a trascorrere alcuni giorni ai primi di novembre nel cuore delle Dolomiti bellunesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri giornali
Pertanto, qualora vogliate cancellare la vostra prenotazione, sarete felici di farlo, e altrettanto lo saremo noi di offrirvi una cancellazione gratuita»: non ha usato metafore Patrik Ongaro, titolare dell’omonimo Garni a Selva di Cadore che sulla piattaforma Booking, in inglese, ha invitato una coppia di israeliani a disdire la prenotazione che avevano perfezionato per trascorrere qualche giorno di vacanza all’ombra del Pelmo. (ilmessaggero.it)
Per la seconda volta in pochi mesi, dopo un episodio analogo registrato lo scorso luglio, da una struttura ricettiva del Cadore giunge un messaggio di rifiuto all’accoglienza di turisti israeliani. (Radio Più)
«Buon giorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura. Pertanto, se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente». (Corriere della Sera)
Sulla vicenda dei turisti israeliani rifiutati in un hotel nel Bellunese è intervento anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Da secoli, siamo un popolo aperto al mondo e rispettoso delle identità altrui. (il Dolomiti)
Lo scenario delle Dolomiti bellunesi sia di stimolo a farsi portatori e amplificatori di bellezza». BELLUNO «L’ospitalità di un territorio che crede fortemente nel turismo non può essere intaccata da singoli episodi – da verificare e dimostrare – di discriminazione. (Radio Più)
Condividi questo articolo Questo episodio rappresenta il secondo caso simile registrato nelle Alpi venete negli ultimi mesi, dopo un episodio analogo avvenuto a luglio. (la VOCE del TRENTINO)