'Accusati di genocidio, turisti israeliani rifiutati da hotel di Belluno': la denuncia

'Accusati di genocidio, turisti israeliani rifiutati da hotel di Belluno': la denuncia
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Un hotel in provincia di Belluno a inizio novembre avrebbe rifiutato la prenotazione a un gruppo di turisti israeliani che stava prenotando su Booking un soggiorno sulle Dolomiti, perché... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Se ne è parlato anche su altri media

E, per questo, ospiti sgraditi della struttura. È quanto è accaduto a una israeliana, che a inizio novembre aveva tentato di prenotare una vacanza, durante il periodo natalizio, nell’hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore, sulle Dolomiti bellunesi. (La Sentinella del Canavese)

REDAZIONE La consigliera regionale Silvia Cestaro entra in merito alla notizia dell’episodio discriminante da parte del titolare dell’Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore. SELVA DI CADORE Episodio di discriminazione: il titolare dell’Hotel Garni Ongaro rifiuta la prenotazione a un gruppo di turisti israeliani, accusandoli di “genocidio”. (Radio Più)

E' il testo del messaggio, tradotto dalla lingua inglese, che il personale di un albergo di Selva di Cadore in provincia di Belluno, ha inviato a un gruppo di turisti israeliani intenzionati a trascorrere alcuni giorni ai primi di novembre nel cuore delle Dolomiti bellunesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Belluno, hotel rifiuta clienti israeliani: "Responsabili genocidio"

Un hotel in provincia di Belluno a inizio novembre avrebbe rifiutato la prenotazione a un gruppo di turisti israeliani che stava prenotando su Booking un soggiorno sulle Dolomiti, perché "in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti nella nostra struttura". (Adnkronos)

Il gestore di una struttura ricettiva di Selva di Cadore avrebbe risposto a un gruppo di turisti israeliani che, "in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti". Zaia: "Episodio inaccettabile" ascolta articolo (Sky Tg24 )

Foto dall'archivio È il messaggio inviato da una struttura ricettiva a Selva di Cadore a due turisti che avevano prenotato tramite piattaforma online (LAPRESSE)