Niente quattrini per la sanità, perché preoccuparsi?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Gentile Direttore,
Niente quattrini per la sanità: c’è da preoccuparsi? No, per nulla. Si tratta infatti di una scelta nell’interesse dei cittadini, specie dei meno abbienti. Scorrendo infatti i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023 e riguardanti la rinuncia ai servizi sanitari (visite mediche, esami diagnostici, presa in carico da parte del SSN) da parte di molti cittadini italiani, si scopre che tale rinuncia è dovuta principalmente alle lunghe liste d’attesa, ma anche alle difficoltà logistiche, agli orari impossibili, al costo elevato delle prestazioni. Il 23% degli over 65 rinuncia a curarsi. Inarrestabile la crisi del Ssn Nel biennio 2022-2023, il 18% degli over 65 (2,6 milioni di italiani) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. Escludendo quelli che non hanno avuto bisogno di visite o esami, risulta che coloro che hanno rinunciato a prestazioni necessarie sale al 23%.
Questi i dati della sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità. Pensioni basse, ospedali lontani: un anziano su quattro rinuncia alle cure “Mi hanno dato appuntamento la mattina presto, ma non ho nessuno che mi accompagna all’ospedale”. “La visita costa troppo, magari prenoto tra qualche mese”. Sono solo alcune delle motivazioni per cui gli anziani rinunciano a curarsi. Parecchi ironizzano: “Appuntamento tra un anno? Chissà se sarò ancora vivo tra un anno”. E lasciano perdere. Non prevengono, non si curano e tirano fino al giorno in cui hanno bisogno di ricoveri d’urgenza e ambulanze a sirene spiegate. Liste d'attesa lumaca: arrivano i saltacoda e le tac by night Ci vogliono 480 giorni per un controllo oncologico, 526 per un ecodoppler sovra aortico. Le liste d’attesa procedono a lumaca, con tempi insostenibili per chi ha fretta di curarsi. Tanto che nell’ultimo anno ha rinunciato a fare prevenzione il 7% in più degli Italiani.
E’ il quadro che emerge dal terzo Rapporto civico sulla salute, presentato da Cittadinanzattiva al ministero della Salute.