Alex Marangon ucciso dopo la festa in Abbazia: quello stop improvviso alla musica, le ricerche di due amici e l'allarme: «È scomparso»

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ilgazzettino.it INTERNO

Sono tanti gli interrogativi, le ombre che coprono quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi all’abbazia Santa Bona. La serata dedicata a musica e medicina alternativa, ai riti sciamanici a base di meditazione e sostanze allucinogene, è diventata col passare delle ore la scena di un giallo. Come è morto Alex Marangon? Chi l’ha aggredito? Chi l’ha ucciso e perchè? I carabinieri del Nucleo Investigativo, a oggi, non escludono niente. (ilgazzettino.it)

Su altri media

Le parole del procuratore di Treviso spazzano tutte le ipotesi che si sono susseguite in questi giorni. Alex Marangon non è caduto nel fiume Piave, ma morto per “cause violente e non accidentali”. (Il Fatto Quotidiano)

Nella mia forma di sentire questa medicina ha la capacità di unire tutte le arti della vita e ci insegna l’arte del buon vivere». «Per me l’ayahuasca è una pianta maestra che ci dà l’opportunità di entrare in un campo informazionale per la nostra crescita personale. (Corriere della Sera)

In parole povere il barista 25enne di Marcon, scomparso durante un raduno sciamanico all’abbazia Santa Bona di Vidor la notte tra il 29 e il 30 giugno e ritrovato cadavere in un isolotto del Piave a Crocetta del Montello nella tarda mattinata del 2 luglio, dopo due giorni e mezzo di ricerche, è stato ammazzato. (ilmattino.it)

L'abbazia sul Piave, gli allucinogeni, l'omertà: “Alex è stato pestato a morte da più persone”

L'appello che vi rivolgiamo, con spirito di pietà è di parlare: più persone sanno quello che è successo" I legali della famiglia: "L'autopsia ha addebitato l'accaduto a più di una persona. (Fanpage.it)

Alex Marangon è stato picchiato gravemente prima di annegare. Questa l’ultima novità relativa alla morte del ragazzo 25enne, barman di Marcon (Venezia), trovato esanime lunedì primo luglio sul greto del fiume Piave dopo l’allontanamento volontario nel corso di un rituale amazzonico nei pressi dell’abbazia di Vidor, in provincia di Treviso. (Il Fatto Quotidiano)

È una giornata bollente nel profondo Veneto. «Lo sghirlo», lo chiamano così. (La Stampa)