Pm di Milano: "L'Inter di fatto finanziava gli ultras infiltrati nel club"

La Procura di Milano ha fatto emergere nuovi dettagli sulla questione legata agli ultras Sono usciti nuovi dettagli sconvolgenti nell'inchiesta ultras che coinvolge i due club milanesi di Serie A, Inter e Milan: in particolare, sul rapporto tra il club nerazzurro e i tifosi. L'Inter, "quando si rapporta con Marco Ferdico (capo ultrà finito in carcere due giorni fa, ndr), e in particolare cede alle pressioni di quest'ultimo, di fatto finanzia lui e gli altri ultras". (Diretta)

La notizia riportata su altri giornali

Antonio Conte è stato a lungo oggetto del desiderio di numerosi tifosi del Milan, che sognavano il suo ingaggio dopo la decisione di non confermare Stefano Pioli. C’era il desiderio di avere un allenatore in grado di portare mentalità vincente a Milanello, avendo nel curriculum trofei con Juventus, Chelsea e Inter. (MilanLive.it)

Non si arresta la tempesta che ha coinvolto gli ultras di Inter e Milan. Il Questore di Milano ha emesso numerosi Daspo nei loro confronti: ecco di cosa si tratta. (Inter-News)

Debora Turiello e Roberta Grassi, le due contabili rispettivamente della Curva Nord nerazzurra e quella Sud rossonera. Solo per la prima, il gip di Milano Domenico Santoro ha ordinato gli arresti domiciliari con l’ordinanza di custodia cautelare per altr… (La Stampa)

Che hanno portato l’Inter a cedere alle «pressioni» degli ultrà se non «di fatto» a «finanziare» i protagonisti del tifo violento. Impegnati incessantemente a trattare e minacciare al fine di avere più biglietti da smerciare a prezzi folli, o di entrare a San Siro come fosse il salotto di casa, o di fare affari grazie a tutto ciò che gira attorno al pallone. (La Repubblica)

Presente al Festival dell'economia civile all'Università di Firenze, il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato del problema legato alle attività illecite legate agli ultras e al mondo del calcio (Viola News)

Esemplificative, a questo titolo, sono le conversazioni intercettate di Andrea Beretta e Renato Bosetti risalenti al 27 ottobre 2019. Nessuna ideologia, nessuna passione sportiva. (La Gazzetta dello Sport)