Daspo e inchiesta antimafia, il caso ultras scuote Milano

- Il questore di Milano, Bruno Megale, ha recentemente notificato una serie di Daspo, con durate variabili dai tre ai dieci anni, in seguito all'inchiesta sulle curve di Milan e Inter. Questi provvedimenti, che rappresentano solo la prima tranche di misure interdittive, sono stati emessi in relazione a un'indagine che coinvolge le organizzazioni ultras nerazzurra e rossonera. La commissione parlamentare antimafia, nel frattempo, ha deciso di acquisire gli atti dell'inchiesta milanese, che riguarda presunti affari illeciti, violenze e un patto tra gli ultrà delle curve Nord e Sud.

Secondo quanto riportato dalla Procura, l'Inter, nel momento in cui si rapporta con Ferdico e cede alle sue pressioni per ottenere ulteriori biglietti, di fatto finanzia soggetti indagati per reati specifici. Questo aspetto dell'inchiesta è stato ampiamente trattato dal Corriere dello Sport, che ha sottolineato le parole degli inquirenti riguardo agli affari illeciti della Curva Nord. Non si tratta solo di biglietti e parcheggi: gli ultras, infatti, puntavano anche all'organizzazione di concerti, coinvolgendo artisti come Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe e Guè Pequeno.

La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che le società calcistiche coinvolte potrebbero subire penalizzazioni fino a tre punti in classifica, un'eventualità che ha portato alla convocazione d'urgenza delle stesse. Le polemiche e le inchieste, dunque, non sembrano destinate a placarsi, continuando a scuotere il mondo del calcio italiano e, in particolare, due delle squadre più note a livello internazionale.

L'inchiesta sulle curve di Milan e Inter rappresenta un caso emblematico delle infiltrazioni malavitose nel mondo del tifo organizzato, con ripercussioni che potrebbero avere un impatto significativo non solo sul calcio italiano, ma anche sull'immagine delle società coinvolte.

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