Georgia, proteste e scontri a Tbilisi tra filo-Ue e polizia. Cosa sta succedendo

Georgia, proteste e scontri a Tbilisi tra filo-Ue e polizia. Cosa sta succedendo
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Sky Tg24 ESTERI

Quinto giorno consecutivo di tensioni a Tbilisi, dove migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la decisione del premier Irakli Khobadidze di sospendere i negoziati di adesione all'Unione Europea fino a tutto il 2028. Davanti al parlamento georgiano si sono verificati scontri tra i manifestanti pro-Unione Europea e la polizia, che ha utilizzato gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla. (Sky Tg24 )

Su altri media

Scontri in Georgia, i manifestanti fanno scudo a una anziana (La Stampa)

Le elezioni parlamentari di ottobre hanno visto trionfare con il 53,93% dei voti il partito di governo Sogno georgiano, guidato in parlamento dall’attuale Primo ministro Kobakhidze e fuori da esso dal miliardario Bidzina Ivanishvili. (Panorama)

. Nelle notti precedenti sono scoppiati scontri, il governo ha schierato la polizia intorno al palazzo del Parlamento, dove i manifestanti sono riuniti. (Liberoquotidiano.it)

La Georgia europeista torna in piazza contro il governo filorusso: scontri e violenze della polizia

Lo riportano i media locali. Tra gli arrestati ci sono Zurab Japaridze, uno dei leader del partito di opposizione 'Coalizione per il cambiamento', e diversi giornalisti. (Corriere del Ticino)

Le forze speciali della polizia hanno preso il controllo della piazza di fronte al Parlamento di Tbilisi domenica, disperdendo i manifestanti su Rustaveli Avenue al termine della terza notte consecutiva di proteste contro la decisione del Governo di sospendere i negoziati per l’adesione del Paese all’UE fino al 2028. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Decine di migliaia di manifestanti si sono riversati in un lunedì lavorativo davanti al parlamento nella capitale Tbilisi. TBILISI – Quinta notte consecutiva di proteste in Georgia, dopo l’annuncio del governo dell’eliminazione dalla propria agenda, fino alla fine del 2028, della questione dei negoziati di accesso all’Ue. (la Repubblica)